Riccardo Luna e i suoi oltre mille Champion gestiranno un sito di Q&A sulle tematiche digitali. Il progetto è stato presentato a Milano al Museo della Scienza durante un incontro con i c.d. (campioni digitali, questo il nome che si sono dati) lombardi. Una seduta nella quale si è parlato di progetti già avviati e di quelli che verranno, ma anche e soprattutto delle fatiche e dei primi successi di questa associazione che si candida a diventare sempre più influente.
Il protocollo d’intesa Digital Champion – Telecom sigla un accordo che vede la società di telecomunicazione mettere a disposizione un help-desk di domande e risposte molto semplici alle quali risponderanno i cd a seconda delle loro competenze. «Una delle critiche che ci hanno fatto», racconta Luna, «è che non sappiamo tutto. Con questo sito ognuno metterà a disposizione le sue competenze in un sito web pensato per tutti quegli italiani che non hanno una preparazione digitale».
Oggi parte Italiani Digital, il primo progetto di alfabetizzazione curato da oltre mille @DigitalChampITA. Presto online cc @telecomitalia
— Riccardo Luna (@RiccardoLuna) January 21, 2015
Come funziona Italiani Digital
Il sito Italiani.Digital contiene per il momento 60 domande e risposte preinserite dai cd come “a cosa servono le consultazioni”, “come funziona un coworking” e altre domande tutto sommato elementari, con ogni evidenza destinate a quei 23 milioni di italiani esclusi dalle minime competenze informatiche e digitali. Questa è l’ossessione di Luna, che non manca mai di mettere sullo sfondo dei suoi eventi l’immagine del maestro Manzi (nome al quale è dedicato anche il progetto con la Rai).
Fra sei giorni il sito verrà aperto a tutte le domande, creando di fatto una specie di quora all’italiana basato su contributi volontari. Potenzialmente ben ottomila persone.
Il rapporto con Telecom Italia viene chiarito da Riccardo Schiavon, il trait d’union per questo progetto:
Per Telecom non si tratta di una sponsorizzazione, ma di un investimento di social responsibility. Le aziende hanno generalmente due modi per spendere questi soldi, in azioni di facciata oppure trasformativi. Italiani Digital è trasformativa, secondo noi, perché interviene nel digital divide.
Essere trend topic
Il pomeriggio all’auditorium milanese è stata occasione per Luna di ascoltare le tante storie dei 112 nuovi attivisti lombardi che da qualche tempo lavorano nelle loro rispettive città. Cittadine di una certa dimensione nelle quali è possibile realizzare applicazioni, digitalizzazioni di servizi pubblici, e altre così piccole dove una conquista è fare bene una pagina social della comunità e il sindaco è anche il tuo medico. I champion sono tanti, diventeranno sempre più, potranno anche sbagliare, oppure non sapere bene cosa fare. Per questa ragione Luna ha tenuto a spiegare un paio di concetti:
Ho preparato una lettera di accreditamento per i vostri sindaci, così che possiate presentarvi, ammesso che ne abbiate bisogno. Però, la verità è che io non vi conosco, non tutti, ed è possibile che qualcuno di voi sbagli, che ci deluda. Non è un problema, può capitare, per questo però stiamo preparando un codice etico. Un testo molto semplice che spieghi cosa ci attendiamo, cosa fare, cosa evitare, i possibili conflitti di interesse.
L’obiettivo di Luna è chiaro: far diventare l’associazione una influente community in grado persino di decidere ogni giorno il trend topic in Italia:
Il sito Digital Champion diventerà un sito editoriale, dove la pagina sull’associazione sarà solo una di quelle del menù. Sono già arrivati talmente tanti progetti, storie delle iniziative, che ci vorrebbe un libro. Siamo in ottomila, ogni giorno potremmo decidere un tema e renderlo subito trend topic in Italia. Questo ci consente di fare pressione, educatamente, verso chi ostacola le idee per migliorare la pubblica amministrazione, di segnalare i casi di successo.
Telecom Italia: andremo avanti con i Champions
Riccardo Schiavon, ai progetti istituzionali di Telecom, parla con Webnews del sito e dei futuri progetti orientati al digital divide.
Com’è nato Italiani Digital?
Siamo soci fondatori dell’associazione e ci siamo chiesti cosa potevamo fare concretamente per sostenerla. Il sito è nato così, da un nostro input e da una discussione aperta con Luna.
Perché proprio un Questions and Answers? Una soluzione fin troppo semplice…
L’azienda è stata la prima nel suo ambito a utilizzare Twitter come customer care, ci piace la semplicità e brevità della risposta e abbiamo individuato un’esigenza che solo apparentemente viene soddisfatta dai motori di ricerca. Perché una persona dovrebbe fare una domanda su Italiani Digital? Il motivo è che si tratta di un sito collaborativo, dove le domande e le risposte avranno un trattamento editoriale grazie a una redazione che punterà su un linguaggio amichevole. Così eliminiamo un po’ di surplus di informazioni.
Ovviamente Telecom si affida totalmente ai campioni digitali, voi avete realizzato il sito.
L’azienda ha contribuito a realizzarlo e penseremo a tutto quanto servirà per migliorarlo. Si tratta di una collaborazione in tutto e per tutto, anche perché al momento non possiamo prevedere quanto cuberà, di cosa ci sarà bisogno.
Si è parlato anche di cifre: 250 mila euro. Corrisponde al vero?
Assolutamente no. Telecom Italia non ha firmato un assegno ai Digital Champion, ha messo a disposizione persone, tecnologia, tempo, che hanno un valore, ovvio, ma le cifre per questo sito sono molto lontane e più basse. Non è escluso che l’azienda possa anche investire l’equivalente di questa cifra, in futuro, anche di più magari, ma al momento non ha senso parlare di soldi.
Da quel che pare di capire però il rapporto tra Telecom e Digital Champion si farà sempre più stretto: ci sono altri progetti in cantiere?
Questo è il primo di 19 passi dell’associazione in giro per l’Italia. Si può che dire ogni mese avremo uno step nuovo sul percorso dell’alfabetizzazione digitale, anche in un senso più profondo rispetto ai milioni di italiani esclusi da Internet. Non tutti saranno un sito come Italiani Digital, non sempre meriteranno una conferenza stampa, ma andremo avanti in questa direzione.