Spartan è una delle novità più attese su Windows 10 perché fin dal primo annuncio è parso strano a tutti il fatto che il sistema operativo integrasse un nuovo browser al fianco del noto Internet Explorer. La presentazione con cui Microsoft ha introdotto la nuova versione del sistema operativo in queste ore, però, ha chiarito molti dei dubbi in proposito: Spartan è qualcosa di diverso da un comune browser poiché è parte integrante dell’esperienza che il sistema intende offrire agli utenti, legandosi a fondo con le varie componenti del sistema e dell’utilizzo che ne fa la persona.
Un esempio consente di capire meglio il concetto: nell’illustrare la novità di Spartan in occasione della presentazione di Windows 10, Joe Belfiore ha sottolineato ad esempio come consenta di catturare parte della pagina durante la normale navigazione, “tagliarla” come fosse un semplice appunto e quindi condividere il tutto tramite qualsivoglia applicazione si intenda utilizzare. Spartan funge quindi da collettore, veicolando le informazioni su un piano differente e consentendo un utilizzo differente degli elementi utilizzati.
«Una esperienza di browsing innovativa», e questo è certo: Spartan è qualcosa di molto differente da Internet Explorer e focalizza le proprie funzioni su quella che è l’esperienza dell’utente che utilizza il browser per accedere alle informazioni, catturarle, elaborarle, archiviarle, farle proprie o condividerle. La profonda integrazione nel sistema sembra ripristinare l’idea originale che aveva Microsoft del browser prima che le varie sentenze antitrust costringessero il gruppo a cambiare strada: il browser è nel cuore del sistema operativo e le sue funzioni di servizio sono qualcosa di inestricabilmente legato al sistema stesso. Con Windows 10 ogni timore anti-concorrenziale appare fugato: Spartan è qualcosa di diverso e di ulteriore rispetto ai browser tradizionali, ma se ne sostituisce in parte dal punto di vista funzionale. E potrebbe essere pertanto un elemento chiave anche per le strategie del gruppo nel settore.
La cosiddetta “reading mode” aggiunge un elemento ulteriore, in questo caso già in parte noto per chi naviga da mobile: la possibilità di accedere ai contenuti online in modalità lettura, escludendo quindi dalla pagina tutti quegli elementi che possono ostacolare lettura e navigazione. “Distraction-free”, insomma: una modalità che può rendersi comoda durante studio e ricerca, che può facilitare la concentrazione e che può rivelarsi elemento chiave in particolari contesti di utilizzo.
Ma non solo. La profonda integrazione del browser all’interno del sistema consente anche utilizzi facilitati della barra degli indirizzi, laddove possono essere composte ricerche intelligenti facendo leva sui suggerimenti e sull’autocompletamento del modulo da parte del sistema. Cortana è parte integrante di questo meccanismo: l’assistente intelligente va a manifestare le proprie potenzialità proprio nel modo in cui facilita l’esperienza dell’utente mentre utilizza Spartan per accedere alle risorse preferite.