Per stessa ammissione dei suoi creatori, Oculus Rift è un dispositivo nato con l’obiettivo principale di rivoluzionare il mercato videoludico. Strada facendo il team al lavoro sul progetto ha capito che le potenzialità offerte dalla realtà virtuale vanno ben oltre i confini imposti dal settore gaming, abbracciando ad esempio anche quello cinematografico. Una prima dimostrazione concreta arriva in questi giorni dal Sundance Film Festival in corso a Utah.
“Lost” è il titolo del cortometraggio, dalla durata di circa quattro minuti, realizzato dal team Story Studio, divisione di OR guidata da ex dipendenti di realtà come Pixar e Industrial Light & Magic. Il filmato, ambientato all’interno di una foresta in notturna, è realizzato in modo da consentire allo spettatore di spostare il punto di osservazione semplicemente muovendo la testa. Questo contribuisce a rendere l’esperienza coinvolgente, molto più di quanto offerto dall’ormai tradizionale 3D.
Entro fine anno saranno distribuiti altri tre corti, in vista della commercializzazione del visore, ovvero Henry (Codename: Kabloom), Bullfighter e Dear Angelica. L’obiettivo principale del team è comunque quello di realizzare tech demo che possano in qualche modo essere d’ispirazione per sviluppatori e filmmaker, in modo da spingerli ad iniziare l’esplorazione delle tecnologie legate alla realtà virtuale. Queste le parole di Max Planck, direttore tecnico del progetto.
È come un teatro “immersivo”. Ci piace l’idea di potervi far salire sul palco. In futuro potremmo teletrasportarvi, ma per il momento risulterebbe una distrazione.
Nel marzo scorso Facebook ha annunciato l’acquisizione di Oculus Rift, con un investimento economico quantificato in due miliardi di dollari. Una mossa che testimonia il crescente interesse rivolto dal social network all’ambito dell’intrattenimento multimediale. Iniziative come quella messa in campo da Story Studio beneficeranno dunque dell’appoggio e del supporto diretto da parte di Mark Zuckerberg.