È un Q1 2015 ben al di sopra delle aspettative quello che, ieri sera, la società di Cupertino ha presentato al pubblico. Tanto da battere il record storico di Apple, con ricavi pari a ben 74,6 miliardi di dollari. Il merito? Naturalmente di iPhone 6 e iPhone 6 Plus, capaci di raggiungere l’incredibile cifra di 74,5 milioni di esemplari venduti. Se si considera come le più quotate società d’analisi ieri abbiano scommesso sui 66 milioni, il marchio non ha di certo disatteso gli investitori.
74,6 miliardi di dollari, per un utile netto nel trimestre di 18 miliardi di dollari e 3.06 dollari per azione diluita: sono questi i numeri con cui ieri Apple si è presentata agli investitori e agli analisti di Wall Street. Il tutto per un margine lordo del 39,9%, esattamente di due punti maggiore rispetto al periodo di riferimento dell’anno precedente. È una mela morsicata solida, sicura di se stessa e per nulla spaventata dal mercato quella di questo Q1, merito anche delle intuizioni vincenti per gli iDevice.
Si parta dal comparto iPhone, dove l’azienda segna il traguardo impensabile dei 74,5 milioni di esemplari venduti. Gran parte del merito spetta a iPhone 6 e iPhone 6 Plus, due smartphone letteralmente andati a ruba, con il modello da 4,7 pollici a guidare le preferenze del pubblico. Apple non è solita comunicare i dati per ogni singolo modello, bensì la cifra complessiva, ma Tim Cook ha fatto sapere come sia proprio iPhone 6 lo smartphone più venduto.
Non è però tutto: pare che i nuovi modelli dagli schermi generosi siano stati capaci di attrarre un gran numero di nuovi clienti, forse strappati alla concorrenza. Cook nota infatti come solo “una piccola frazione” dei vecchi possessori di melafonino ha effettuato anzitempo l’upgrade, un fatto visto positivamente dall’azienda. Sebbene anche in questo caso il gruppo non fornisca cifre specifiche, pare che i terminali lanciati a settembre abbiano attratto switcher Android con il tasso più alto degli ultimi tre anni.
Si passi quindi a iPad, un tablet ancora sulla cresta dell’onda delle preferenze del pubblico. Così come da ricerca ChangeWave, il 98% dei possessori di un iPad si ritiene soddisfatto dal prodotto. E dalle analisi del traffico online, fornite da Chitika, il 70% di tutto il traffico tablet è ad appannaggio di dispositivi targati mela morsicata. Il dato di vendita rimane in linea con le aspettative, con 21.4 milioni di esemplari, una lieve flessione rispetto ai 26 dello scorso anno. Un fatto fisiologico, anche perché quest’anno Apple ha puntato sull’aggiornamento anziché sulla rivoluzione di design, migliorando il già ottimo iPad Air in iPad Air 2. In crescita invece i Mac, con 5.5 milioni di esemplari distribuiti rispetto 4.8 del 2014.
Snocciolati i numeri, vi è anche spazio per qualche indiscrezione su Apple Watch, il tanto chiacchierato smartwatch di Cupertino. Tim Cook ha spiegato come il device arriverà entro i primi quattro mesi dell’anno e, sebbene non l’abbia esplicitato ufficialmente, aprile potrebbe essere il mese più indicato. Ed Apple Pay, il sistema di pagamento virtuale e senza carta introdotto qualche mese fa dal gruppo californiano? Pare sia già il leader degli acquisti contactless negli USA, grazie alla conquista dei due terzi di ogni compera tramite le tecnologie NFC e affini.
Dopo una difficile giornata al Nasdaq, il titolo AAPL sale di oltre 5 punti percentuali nel mercato after-hour, dimostrazione dell’apprezzamento degli investitori per i numeri snocciolati dal gruppo di Cupertino (il cui Chief Financial Officer è l’italiano Luca Maestri)