Potrebbe iniziare tutto da una piccola pipetta per semplici inalazioni: il suo nome è Afrezza ed in queste ore rappresenta la grande speranza nelle mani della statunitense MannKind e dei suoi azionisti. Ma la speranza, al di fuori del mero computo economico/finanziario, è anche e soprattutto per il mondo dei diabetici. Afrezza, infatti, potrebbe rappresentare una vera e propria rivoluzione per chi ha la necessità di iniezioni di insulina: basta aghi, stop ad ingombro e imbarazzo e strada aperta ad un semplice strumento che migliora, velocizza e rende più efficiente l’operazione.
Afrezza e le tecnosfere
Si basa tutto sulle cosiddette Tecnosfere, microparticelle cristalline che rappresentano l’essenza della ricerca biomedica di MannKind. La grande innovazione che consente questo tipo di tecnologia è la possibilità di inalare un farmaco invece di avviarne l’assorbimento tramite iniezione o tramite ingestione. L’inalazione rende più veloce l’assorbimento e l’azione del medicinale, ma rende anche molto più semplice l’operazione stessa. Il tutto, a maggior ragione, per chi soffre di diabete ed ha la necessità di monitorare costantemente la propria situazione per intervenire con urgenza in caso di necessità.
Afrezza, questo il nome del medicinale inserito nel “Dreamboat" che consente di portare le Tecnosfere dal kit di ricarica ai polmoni, è già stato approvato nei mesi scorsi dalle autorità di controllo statunitensi ed in queste ore sbarca sul mercato oltre oceano. Il prodotto (già controllato per il 65% dal colosso Sanofi) potrebbe dare il via ad una vera e propria rivoluzione: se l’esperienza dei clienti risponderà appieno alle aspettative, di fronte c’è un mercato da milioni di persone che attendono una soluzione a quello che è un problema estremamente diffuso. L’incognita è legata invece al fatto che già altri grandi nomi hanno scommesso in passato su soluzioni alternative, senza mai sfondare e rimettendoci grandi capitali in ricerche terminate senza risultati concreti.
Oltre il diabete
Ma dietro le Tecnosfere c’è molto di più. Afrezza, infatti, potrebbe essere una semplice piattaforma su cui sperimentare la qualità della ricerca MannKind. Il modello, infatti, è potenzialmente applicabile ad un alto numero di casi e di medicinali, il che significherebbe un balzo prepotente nel modo in cui la medicina può intervenire in un gran numero di situazioni. Le Tecnosfere, insomma, potrebbero rappresentare una rivoluzione se solo questi primi passi nel mondo del diabete dovessero restituire i risultati auspicati.
Heading to dinner with my weapon of choice against diabetes #Afrezza pic.twitter.com/WKcXmrh26P
— afrezzauser (@afrezzauser) January 29, 2015
Per questo c’è grande attenzione sul nome MannKind e su quello di Afrezza: i brevetti relativi custodiscono le speranze di molti e un potenziale balzo nella qualità della vita di milioni di persone in tutto il mondo.