Negli anni scorsi Google ha dato vita al progetto SPDY (si pronuncia “spidi”), un protocollo dedicato alla trasmissione dei contenuti sul Web, non destinato a sostituire il tradizionale HTTP bensì ad affiancarlo, con l’obiettivo di diminuire la latenza nel trasferimento dei dati senza perdere la compatibilità con le applicazioni preesistenti. Il gruppo di Mountain View ha annunciato, attraverso il blog ufficiale di Chromium, l’intenzione di abbandonarlo.
Il motivo? L’IETF (Internet Engineering Task Force) sta per finalizzare la definizione di HTTP/2, la prima evoluzione importante di HTTP negli ultimi 15-20 anni. Questo renderà di fatto SPDY superfluo, da qui la decisione di sospenderne il supporto all’inizio del 2016, garantendo agli sviluppatori circa un anno per passare al nuovo protocollo oppure per tornare ad HTTP 1.1. La compatibilità con la seconda versione dello standard verrà introdotta nella versione 40 del browser Chrome già a partire da questo mese.
HTTP è il protocollo di rete fondamentale alla base del Web. La maggior parte dei siti utilizza la versione 1.1 di HTTP, definita nel 1999. Da allora sul Web è cambiato molto e una nuova versione del protocollo chiamata HTTP/2 sta per diventare uno standard. Abbiamo in previsione di introdurre gradualmente il supporto per HTTP/2 in Chrome 40 nelle prossime settimane.
Oltre all’abbandono di SPDY, Google ha annunciato anche l’intenzione di rimuovere il supporto all’estensione NPN del TLS (Transport Layer Security), rimpiazzandola con ALPN. Va infine specificato che bigG ha contribuito in modo significativo alla definizione del nuovo standard, come ribadito nel post in questione.
Siamo felici di aver contribuito alla nascita di uno standard aperto che porta ad HTTP/2 e speriamo di poterne vedere l’adozione su larga scala, grazie all’interessamento verso la standardizzazione e l’implementazione. Inoltre, puntiamo a migliorare altri protocolli fondamentali di Internet, così da poter rendere il Web più sicuro e veloce per tutti.