Uno degli aeroporti più trafficati d’Europa, lo scalo Schiphol di Amsterdam, ha avviato una fase di test per capire in che modo Google Glass potrebbe tornare utile al personale addetto alla gestione dei voli sulle piste d’atterraggio e di decollo. Il dispositivo può essere impiegato ad esempio per ottenere informazioni sul gate e sui velivoli in transito attraverso semplici comandi vocali, senza bisogno di consultare manualmente un elenco cartaceo o in formato digitale.
Grazie alla collaborazione di alcuni viaggiatori, inoltre, la struttura ha dato il via ad una sperimentazione durante la quale Glass è utilizzato per capire come i passeggeri si muovono all’interno dell’edificio, quali informazioni cercano più spesso e in che modo si può migliorare il loro intrattenimento in attesa dell’imbarco. Progetti di questo tipo testimoniano le grandi potenzialità degli occhiali per la realtà aumentata di bigG, nonostante il gruppo di Mountain View abbia di recente invocato un deciso cambio di strategia (il programma Explorer è stato ufficialmente sospeso) a causa del non raggiungimento degli standard qualitativi imposti inizialmente.
Il test nell’aeroporto di Amsterdam ha preso il via il mese scorso e per l’occasione è stata sviluppata un’applicazione ad hoc in grado di fornire al personale informazioni dettagliate sui voli. In futuro il software verrà aggiornato per consentire di rilevare con precisione la distanza tra le barriere posizionate lungo le piste, un’operazione che oggigiorno richiede una misurazione manuale, ma che grazie al dispositivo potrà essere compiuta istantaneamente, con un semplice sguardo. Al termine della sperimentazione i vertici dello scalo decideranno se continuare ad utilizzare Google Glass, valutandone pro e contro, oppure se tornare ai metodi tradizionali sia per la gestione dei velivoli che per raccogliere feedback dalle persone in transito.