Quello dei pagamenti contactless e in mobilità rappresenta un territorio ancora in parte inesplorato, nel quale i progetti finora lanciati hanno riscontrato uno scarso successo. In alcuni casi la colpa è da attribuire ai rivenditori, piuttosto titubanti nel dotarsi di nuove tecnologie dalla diffusione ancora limitata, in altre occasioni invece va imputata agli acquirenti, che ancora diffidano dall’utilizzare il proprio smartphone al posto della carta di credito o del bancomat. Google, forte dell’esperienza acquisita negli ultimi anni con Wallet, sta sperimentando un metodo potenzialmente innovativo.
Si chiama Plaso, almeno nella prima fase di test, stando alle indiscrezioni riportate (da fonti rimaste anonime) sulle pagine del sito The Information. Il funzionamento è piuttosto curioso: per portare a termine il pagamento, quasi certamente attraverso il modulo Bluetooth (e non NFC) incluso nel dispositivo, il cliente deve comunicare al negoziante le iniziali del proprio nome e cognome. In questo modo il sistema verifica che il telefono utilizzato corrisponda effettivamente all’intestatario del conto, dando l’autorizzazione al trasferimento del denaro in modo immediato. Di seguito una breve descrizione tratta dalla fonte.
Lo scorso autunno Google ha iniziato il test di un servizio chiamato Plaso, che permette alle persone dotate di uno smartphone Android di pagare in negozi come Papa John’s e Panera Bread semplicemente comunicando ai cassieri le proprie iniziali, secondo quattro persone coinvolte o a conoscenza del progetto.
Il gruppo di Mountain View sembra dunque intenzionato a concorrere con Apple Pay, trasformando gli smartphone Android in uno strumento per portare a termine i pagamenti in mobilità, sollevando gli utenti dall’obbligo di strisciare la propria carta di credito per effettuare gli acquisti. Maggiori informazioni potrebbero trapelare nei prossimi mesi, forse in occasione dell’evento I/O 2015 dedicato principalmente agli sviluppatori che andrà in scena a fine maggio.