Una nuova versione dello standard HTTP che promette di offrire una navigazione più rapida e maggiore sicurezza è stata formalmente approvata. Trattasi della prima revisione del protocollo Internet degli ultimi 16 anni. Le specifiche di HTTP/2 sono state dunque definite: ad ufficializzarlo è un post sul blog di Mark Nottingham, presidente del gruppo di lavoro IETF HTTPBIS. Il nuovo standard dovrà adesso passare attraverso un’ultima verifica prima di essere pubblicato e poter essere implementato.
Il nuovo standard offre una serie di vantaggi per alcune delle tecnologie di base del Web, come ad esempio un più rapido caricamento delle pagine, connessioni di più lunga durata e server push. HTTP/2 utilizza le stesse API di HTTP che gli sviluppatori utilizzano già oggi, ma offre una serie di nuove caratteristiche che potranno implementare nelle loro applicazioni. Tra i cambiamenti più significativi, HTTP/2 consentirà di rendere più “convenienti” le richieste HTTP. La comunità Web ha più volte sollecitato gli sviluppatori a non inserire eccessive richieste HTTP nelle pagine dei siti internet obbligando in questo modo ad un certo lavoro di ottimizzazione delle pagine. Grazie a HTTP/2, arriverà una nuova funzionalità di multiplexing che permetterà di gestire molte più richieste HTTP senza andare a bloccare il caricamento delle pagine.
HTTP/2 va inoltre a generare meno connessioni e questo dovrebbe, almeno in teoria, ridurre il carico di lavoro dei server e delle reti. Il nuovo standard HTTP/2 è basato sul protocollo SPDY di Google, che è utilizzato oggi per manipolare il traffico arrivando a migliorare la latenza e la sicurezza, offrendo così contestualmente minori tempi di caricamento delle pagine. Google, proprio al riguardo, ha annunciato pochi giorni fa che ha in programma di passare completamente a HTTP/2 su Chrome. SPDY richiede, inoltre, l’utilizzo della tecnologia di crittografia TLS (Transport Layer Security) che permette di migliorare la sicurezza delle comunicazioni.
Gli sviluppatori che desiderano testare da subito HTTP/2 prima che diventi ufficiale possono già farlo ora utilizzando i browser Firefox e Chrome ed alcuni server di prova messi a disposizione per l’occasione.