A caratterizzare il percorso evolutivo che sta portando le case tradizionali a diventare progressivamente delle smart home è prima di tutto l’integrazione di componenti e funzionalità hi-tech, non solo all’interno dell’abitazione, ma anche all’esterno. Lo dimostra il debutto sul mercato di un dispositivo come DoorBird, che già dal nome lascia intendere la propria natura: si tratta di un citofono dal cuore tecnologico, dotato di videocamera e modulo per la connettività.
Grazie a queste specifiche può inviare in tempo reale le immagini di chi suona il campanello, sfruttando il network WiFi domestico per l’accesso a Internet. Il padrone di casa, in questo modo, è in grado di rispondere anche quando si trova lontano, attraverso un’applicazione disponibile per smartphone Android. Inoltre, il “videocitofono 2.0” (prodotto e commercializzato dall’azienda Bird Home Automation) salva le fotografie delle ultime 20 persone che si presentano alla porta. È previsto per il futuro anche il lancio di una piattaforma cloud, accessibile tramite la sottoscrizione di un abbonamento premium, su cui caricare le registrazioni di quanto avviene nei dintorni dell’abitazione, così come il debutto di una videocamera extra chiamata BirdGuard da collegare a DoorBird, in modo da estendere il monitoraggio dell’area che circonda l’edificio.
La vendita del dispositivo è già stata avviata attraverso le pagine del sito ufficiale, al prezzo di 299 euro durante la fase di pre-ordine (successivamente sarà 349 euro), con le prime unità che saranno consegnate agli acquirenti a partire dalla primavera 2015. In cantiere anche la compatibilità con tecnologie e standard relative all’ambito smart home, come quelle alla base del termostato Nest per la regolazione della e (in questo caso non ancora confermata) HomeKit di Apple, ovvero il tentativo della mela morsicata di dire la propria nella gestione della casa.