Il viaggio di Tim Cook in Europa, esteso anche alla vicina Israele, avrebbe svelato una strategia dell’azienda californiana ben oltre Apple Watch. In tutti gli incontri ufficiali dell’ultima settimana, anche in vista dell’evento programmato per il 9 marzo, è emerso prepotentemente il tema della privacy. Una questione che il CEO pare abbia rinnovato anche per l’intervista concessa al quotidiano tedesco BILD, di cui è apparso oggi in Rete qualche estratto. Dal ruolo di Edward Snowden all’eredità di Steve Jobs, i passaggi più salienti dell’intervista.
Il fatto che il tema della privacy fosse particolarmente caro a Tim Cook non è di certo un segreto, non a caso l’azienda ha lanciato tempo fa una pagina speciale del sito ufficiale per informare gli utenti su come i loro dati vengano garantiti da Apple, a cui hanno fatto seguito le nuove impostazioni di crittografia di iOS 8. A seguito dell’incontro con il cancelliere tedesco Angela Merkel, avvenuto la scorsa settimana, il CEO avrebbe riconosciuto un fondamentale merito per Edward Snowden dopo lo scandalo NSA: quello di fomentare il dibattito su un tema tanto importante. D’altronde, lo stesso Cook aveva confermato il proprio orientamento in un’intervista per il Telegraph di pochissimi giorni fa:
Nessuno di noi dovrebbe accettare che il governo, una compagnia o chiunque possa accedere a tutte le nostre informazioni private.
E sempre dal BILD, Cook conferma la linea di pensiero dell’azienda californiana, anche in merito ai servizi di nuova introduzione.
Non leggiamo le tue mail, non leggiamo i tuoi messaggi, lo troviamo inaccettabile. Non voglio che le persone leggano le mie. […] Abbiamo progettato Apple Pay appositamente affinché non possiamo sapere dove acquisti qualcosa, quanto paghi e cosa hai comprato. Non vogliamo sapere nulla di tutto ciò.
La nuova ondata verso la trasparenza ha convinto il gruppo a essere meno impenetrabile sulle proprie strategie di business, cambiando rotta rispetto al passato. Un passato rappresentato dall’importante figura di Steve Jobs, ricordato dal CEO in occasione dei 60 anni dalla nascita:
È stato il miglior maestro che io abbia mai avuto. Probabilmente non leggerete mai questa caratteristica in un libro, perché ci si concentra su altre parti della sua personalità.
Non venga chiesto, però, al CEO di parlare dei futuri piani dell’azienda: in merito alla tanto vociferata iCar, infatti, Tim Cook decide di non commentare.