Se l’acquisizione di Nest a inizio 2014 e quella di Dropcam nei mesi successivi ancora non fossero state sufficienti a dimostrare il crescente interesse rivolto da Google nei confronti delle smart home, ecco spuntare un nuovo brevetto. Depositato di recente dal gruppo di Mountain View presso l’USPTO (United States Patent and Trademark Office), riguarda alcune tecnologie dedicate alla casa del futuro, un edificio intelligente in grado di semplificare la vita di chi la abita, rendendola al tempo stesso più sicura ed efficiente.
La documentazione allegata cita diversi dispositivi, tra i quali figurano anche un campanello smart in grado di riconoscere chi si avvicina alla porta, comunicandolo in tempo reale al proprietario della casa (anche da remoto su smartphone o tablet) oppure attivando specifici servizi. In altre parole, una sorta di DoorBird, SkyBell o Ring, costantemente connesso a Internet e polifunzionale. Non mancano poi interruttori da parete intelligenti che ad esempio regolano in modo del tutto automatico l’illuminazione di un ambiente in base all’orario o alle condizioni meteo, prese elettriche che aiutano a ridurre gli sprechi di energia e sensori da posizionare in prossimità degli infissi (finestre ecc.) per rilevare immediatamente un’apertura anomala o sospetta.
Presi singolarmente tutti questi dispositivi non hanno granché di rivoluzionario, in quanto già in commercio da tempo. È però la prospettiva di vederli integrati da Google all’interno di un unico sistema per la domotica ad essere interessante. In altre parole, il percorso che porterà bigG a giocare un ruolo da protagonista nell’universo delle smart home è iniziato lo scorso anno con l’acquisto di Nest, ma pare destinato a continuare. Come sempre accade in questi casi, interpellata in merito all’argomento l’azienda di Mountain View non ha rilasciato alcuna dichiarazione.