Emergono nuove indiscrezioni su “Becoming Steve Jobs”, una nuova biografia sul co-fondatore di Apple pronta a giungere nei negozi statunitensi entro la fine del mese. L’opera, che si avvale anche della testimonianza diretta di alcuni personaggi cardine di Cupertino, già da diverse settimane sta attirando le curiosità di lettori e stampa per la sua portata umana sul ruolo del compianto iCEO, oltre agli stereotipi che spesso ne accompagnano la memoria. Oggi emerge come non solo Tim Cook si sarebbe offerto per una donazione di fegato, ma anche come nelle mire del co-fondatore della Mela vi fosse Yahoo.
I dettagli sarebbero emersi sia dall’anteprima Amazon che da alcuni estratti disponibili su Fast Company. Secondo quanto dichiarato, Tim Cook si sarebbe offerto di sottoporsi a un trapianto di fegato poiché compatibile con Steve Jobs, ma l’iCEO avrebbe declinato l’offerta.
Sembra che Cook abbia rivelato questo epilogo per allontanare le accuse d’egoismo spesso rivolte al CEO. «Qualcuno di egoista», spiega, «non avrebbe mai risposto così». Il riferimento è ovviamente al rifiuto di accettare l’offerta di trapianto dal collega di lavoro, un fatto che denoterebbe la sensibilità del compianto co-fondatore di Apple. E pare che, nonostante le ridotte forze, Jobs si sia particolarmente animato per rimarcare il proprio diniego:
Steve ha urlato con me solo quattro o cinque volte nel corso di 13 anni. Questa fu una di quelle.
Nella biografia scritta da Brent Sclender e Rick Tetzeli, inoltre, si apprende come Jobs avesse messo gli occhi su Yahoo. A quanto pare, il CEO avrebbe cercato di coinvolgere Bob Iger, grande amico nonché CEO di Disney, per acquisire il motore di ricerca. Un fatto che denota l’incredibile lungimiranza del co-fondatore della società di Cupertino, il quale già da tempo si dice meditasse di entrare nel settore delle ricerche, anche per contrastare quello che a poco a poco sarebbe diventato un rivale: Google.
Infine, emerge anche un aneddoto significativo sul conto di Apple TV, intesa come entrata di Apple nel mondo dell’intrattenimento televisivo, forse anche in vista della tanto vociferata iTV. Dalla biografia si apprende come il CEO avesse avuto delle remore su questo passo, poiché non pienamente convinto l’azienda dovesse muoversi in questa direzione. Dal ritorno in Apple nel 1997, si narra che Jobs abbia spiegato al designer Jonathan Ive come «Apple non farà mai più una TV». Il mercato, tuttavia, potrebbe servire una smentita postuma: consumatori e analisti da oltre un biennio scommettono su un televisore targato mela morsicata, percepito come un prodotto che potrà finalmente rivoluzionare un apparecchio e uno stile comunicativo ormai fermo a diversi decenni fa.