L’Italia recepisce le direttive dell’ITU (International Telecommunication Union) e si prepara a introdurre una piccola rivoluzione per quanto riguarda la trasmissione di contenuti televisivi. Il primo step è prettamente normativo e consiste nella conversione in legge del decreto Milleproroghe, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale: sono state fissate le date definitive che segneranno il progressivo abbandono dello standard DVB-T e l’introduzione del nuovo DVB-T2.
Il Governo ha fissato nel 1 luglio 2016 il termine ultimo entro il quale i rivenditori del nostro paese potranno acquistare dai loro fornitori televisori e decoder basati sulla “vecchia” tecnologia e cinque mesi dopo, ovvero nell’1 gennaio 2017, la data entro la quale ogni singolo apparecchio commercializzato dovrà offrire il pieno supporto al nuovo standard. Si parla anche di codec: l’articolo 3 (Testo del decreto-legge 31 dicembre 2014, n. 192) inserito nella Gazzetta Ufficiale fa riferimento alle “codifiche approvate”, che in termini tecnici si traduce nella compatibilità con H.265/HEVC.
Al fine di assicurare ai consumatori la migliore qualità di visione dell’alta definizione, a partire dall’1 luglio 2016 gli apparecchi atti a ricevere servizi radiotelevisivi venduti dalle aziende produttrici ai distributori di apparecchiature elettroniche al dettaglio sul territorio nazionale integrano un sintonizzatore digitale per la ricezione di programmi in tecnologia DVB-T2 con tutte le codifiche approvate nell’ambito dell’Unione internazionale delle telecomunicazioni (ITU). Per le medesime finalità, a partire dall’1 gennaio 2017 gli apparecchi atti a ricevere servizi radiotelevisivi venduti ai consumatori nel territorio nazionale integrano un sintonizzatore digitale per la ricezione di programmi in tecnologia DVB-T2 con tutte le codifiche approvate nell’ambito dell’ITU.
I vantaggi per l’utente finale saranno innanzitutto in termini di supporto ad un maggior numero di trasmissioni in alta definizione, oltre che nelle performance garantite dalla nuova codifica (fino a 45,5 Mbit/sec), quasi raddoppiate rispetto ad H.264. Chi ha appena acquistato un televisore può comunque stare tranquillo: lo standard DVB-T continuerà ad essere supportato dalle emittenti almeno fino al 2030.