Google Glass non è un dispositivo pronto per il mercato, non ancora almeno. Il gruppo di Mountain View lo ha chiarito all’inizio dell’anno, interrompendo le vendite del modello Explorer e sostituendo i vertici del progetto, a dimostrazione di come sia necessario un netto cambio di strategia per arrivare (prima o poi) alla commercializzazione degli occhiali. Sull’argomento è intervenuto nella giornata di ieri Astro Teller, numero uno del laboratorio X, in occasione dell’evento SXSW (South by Southwest Interactive) in scena ad Austin.
Il suo punto di vista è condivisibile: la delusione che serpeggia da qualche tempo intorno al device è legata ad un modo errato di concepirlo. In altre parole, bigG non ha fatto abbastanza per spiegare agli utenti e ai potenziali acquirenti che quelli visti finora erano esclusivamente dei prototipi destinati allo sviluppo delle applicazioni e all’impiego in contesti sperimentali, dunque non destinati alla distribuzione su larga scala o ad un utilizzo quotidiano. Questo ha portato a generare un hype eccessivo e una conseguente perdita di interesse dovuta ai continui rinvii dell’arrivo nei negozi.
Abbiamo permesso, e qualche volta incoraggiato, che si creasse troppa attenzione intorno al programma.
Dalle parole di Astro Teller emerge dunque una presa di consapevolezza da parte del team al lavoro sul progetto, che in termini concreti si traduce nell’esigenza di evolvere il concept di Google Glass visto finora al fine di migliorarlo in vista di un possibile lancio sul mercato. Al momento risulta impossibile ipotizzare quando potrebbe avvenire il debutto. Di certo, i feedback raccolti finora saranno di grande utilità per il perfezionamento del dispositivo, che fin dalla presentazione iniziale (datata aprile 2012) mira a diventare un punto di riferimento per quanto riguarda l’intero settore della realtà aumentata.