Oggigiorno la perdita di un arto, in conseguenza ad un trauma, un incidente o una patologia, risulta fortemente invalidante per la persona interessata. Un giorno non sarà più così, grazie alle innovazioni tecnologiche. L’ennesima dimostrazione arriva dal Giappone, dove il team Exiii ha messo a punto una protesi articolare interamente stampata in 3D, che permetterà a chi ha perso una mano o una porzione del braccio di tornare a riacquistarne la funzionalità.
Si chiama Handiii e il suo funzionamento è altamente hi-tech: i movimenti delle dita sono generati da cinque attuatori, controllati da remoto mediante un’applicazione per smartphone (questo rende superflua l’installazione di un processore sulla pelle), che a sua volta riceve gli input da un sensore EMG posizionato in prossimità del gomito in grado di rilevare gli impulsi muscolari nella parte di tessuto rimasta attiva sul braccio. Il costo di realizzazione dell’intero impianto è decisamente contenuto: solo 300 dollari, con la possibilità di intervenire in modo rapido ed economico alla sostituzione di eventuali parti danneggiate, grazie al già citato impiego delle stampanti 3D. Di seguito il filmato dimostrativo.
I responsabili, che hanno già raccolto un numero non indifferente di ordini, stanno cercando di attivare collaborazioni con università e istituti di ricerca al fine di mettere Handiii a disposizione di tutti coloro che ne hanno bisogno. L’intenzione è quella di rendere il progetto una piattaforma open source, accessibile liberamente da chi desidera contribuire alla sua crescita e al miglioramento della tecnologia equipaggiata. Non manca la possibilità di personalizzare la protesi scegliendo il colore e il materiale delle finiture o addirittura equipaggiando particolari sensori o moduli su ognuna delle dita, rendendola così del tutto simile a quella che potrebbe essere definita come una multifunzionale e versatile mano bionica.