«Stiamo mettendo una pallottola nella testa di Google». Questa è la “minaccia” rivolta all’azienda di Mountain View da Kirt McMaster, CEO di Cyanogen. L’obiettivo è sviluppare un sistema operativo completamente open source, senza nessuna app o servizio di Google. Per ottenere questo risultato, Cyanogen ha già ricevuto il sostegno economico da vari investitori, ai quali dovrebbe aggiungersi anche Microsoft.
La storia di Cyanogen inizia circa sette anni fa, quando è stato avviato lo sviluppo di CyanogenMod, la ROM basata su Android che oggi è installata su oltre 50 milioni di dispositivi nel mondo. L’azienda ha circa 90 dipendenti, ma riceve l’aiuto da un’enorme comunità formata da 9.000 programmatori. Grazie ai fondi ricevuti recentemente da diverse società, tra cui Twitter, Qualcomm e Telefonica, il valore di Cyanogen ha raggiunto quasi 1 miliardo di dollari. Questo denaro verrà utilizzato per sviluppare Cyanogen OS, un sistema operativo alternativo ad Android, senza app e servizi Google.
Sebbene non sia stato ufficializzato, sembra imminente un accordo tra Cyanogen e Microsoft. La partnership dovrebbe prevedere l’integrazione di Bing, Cortana, Skype, OneDrive e Outlook sui futuri dispositivi basati su Cyanogen OS. Il primo smartphone senza app Google sarà prodotto da Blu, un’azienda di Miami che offre i suoi dispositivi tramite Amazon, Walmart e Best Buy negli Stati Uniti. Il CEO di Blu ha svelato che sul nuovo device verranno installate tutte le alternative ai servizi Google, tra cui Amazon App Store, Opera, HERE Maps, Bing, Skype, Cortana, OneDrive, Dropbox e Spotify.
Secondo McMaster, Cyanogen OS diventerà il terzo sistema operativo nel mondo. Rimane però una domanda senza risposta: gli utenti sono pronti ad usare Android senza Google? Per non rischiare troppo, Cyanogen potrebbe consentire l’installazione dei Google Play Services, in modo da offrire una transizione più soft.