Facebook sarebbe finito nel mirino dell’Europa per la sospetta violazione della privacy dei suoi utenti. Secondo il Wall Street Journal sarebbero almeno 6 i paesi europei che avrebbero aperto un’indagine sul social network tra cui spiccherebbero Germania, Olanda e Belgio che da tempo hanno messo sotto la lente di ingrandimento le azioni del social network. A questi tre paesi, si sarebbero aggiunti da poco anche Francia, Spagna e Italia.
Il focus delle indagini riguarderebbe prevalentemente la gestione dei dati degli oltre 300 milioni utenti europei. Nei dettagli, le autority starebbero valutando il mondo in cui Facebook combina i dati dei suoi servizi come Instagram e WhatsApp per inoculare pubblicità mirata. Secondo il Wall Street Journal sarebbe finito sotto inchiesta anche l’utilizzo dello strumento “Mi Piace” che potrebbe essere utilizzato per tracciare la abitudini di chi naviga in rete. L’indagine potrebbe portare, come conseguenza, alla richiesta di modifica delle pratiche commerciali del social network o addirittura alla somministrazione di pesanti multe.
Trattasi di uno sforzo congiunto da parte dei paesi europei molto importante in quanto Facebook, sfruttando la sua sede a Dublino, ha sempre risposto solo alle richieste dell’autority irlandese. Adesso, però, in vista di una modifica alla legge sulla tutela della privacy in ambito europeo, le autority dei paesi membri hanno iniziato a prendere decise iniziative verso il social network per verificare l’effettiva tutela dei dati degli iscritti dei paesi europei.
La risposta di Facebook non si è fatta attendere e sempre per mezzo del Wall Street Journal il social network ha fatto sapere di rispettare le norme sulla privacy europee il cui rispetto è tenuto sotto controllo dall’autority irlandese che ne verifica continuamente la correttezza. La società ha anche affermato di non aver ricevuto nessun comunicazione da parte di Francia, Spagna e Italia, sottolineando che in caso di richiesta ufficiale di informazioni risponderanno congruamente.
Sulla questione è intervenuto anche il Commissario per la protezione dei dati irlandese che ha affermato come sia in costante contatto con Facebook e come il suo lavoro abbia portato a significativi cambiamenti su come il social network gestisce i dati degli utenti.