Con un leggero ritardo sulla roadmap, dovuto al superamento dei controlli di qualità, OnePlus ha rilasciato OxygenOS, il suo primo sistema operativo che gli utenti possono installare sul proprio OnePlus One, seguendo le istruzioni fornite dall’azienda cinese. Termina quindi la collaborazione con Cyanogen, che ha sottoscritto un accordo esclusivo con Micromax in India.
OnePlus One è ancora oggi uno dei migliori smartphone sul mercato, in quanto offre caratteristiche di fascia alta ad un prezzo inferiore a quello della concorrenza (anche dopo il recente aumento dovuto alla svalutazione dell’euro). Con OxygenOS, OnePlus vuole ridurre la dipendenza da Cyanogen, del quale conserva comunque alcune funzionalità. Ovviamente, il nuovo sistema operativo verrà installato sul prossimo OnePlus Two, che arriverà sul mercato nel corso del terzo trimestre 2015.
Il produttore cinese afferma che un sistema operativo “in house” consente di soddisfare velocemente le richieste degli utenti, attraverso la distribuzione di frequenti aggiornamenti e la migliore integrazione dei servizi. Le caratteristiche chiave della ROM sono prestazioni, autonomia della batteria e assenza di bloatware. OxygenOS è basato su Android 5.0.2 Lollipop, al quale sono state aggiunte alcune personalizzazioni, tra cui le gesture a schermo spento per lanciare le app fotocamera e torcia, i quick settings e un nuovo file manager.
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Sul forum ufficiale è disponibile la guida all’installazione. La procedura, sicuramente nota agli utenti più esperti, prevede l’uso di una recovery image (TWRP) e del file zip contenente la ROM alternativa (705 MB). OnePlus sottolinea che i danni causati da un flashing errato non sono coperti da garanzia. Seguendo gli stessi passi è possibile ripristinare la CyanogenMod 11S oppure installare Cyanogen OS 12, quando verrà rilasciata da Cyanogen.