Le potenzialità offerte dalle stampanti 3D possono essere sfruttare in pressoché qualsiasi ambito, anche in quello della moda e dell’abbigliamento. Lo dimostra l’evento 3D Print Week New York, organizzato da MecklerMedia e in programma dal 13 al 17 aprile. Un appuntamento durante il quale designer e stilisti proveranno a cimentarsi con la creazione di abiti sfruttando filamenti polimerici e le funzionalità offerte dagli strumenti di editing in tre dimensioni.
In futuro i metodi produttivi messi a disposizione dalla stampa in tre dimensioni potranno ad esempio essere impiegati per realizzare calzature o vestiti su misura, non solo per fini terapeutici come già visto con alcuni progetti sperimentali, ma anche per un utilizzo quotidiano. Ciò non avverrà comunque nell’immediato, poiché saranno necessari materiali evoluti (comodi da indossare) e tempi di realizzazione brevi (oggigiorno le stampanti risultano ancora piuttosto lente). L’arte sartoriale non sarà comunque messa da parte, ma integrata in una nuova visione del processo creativo applicato all’abbigliamento. Queste le parole della designer Melinda Looi, rilasciate sulle pagine di Digital Trends in occasione di un’intervista.
La stampa 3D cambierà il mondo. Forse non ora, ma nei tempi a venire la stampa 3D inaugurerà un’epoca in cui le macchine potranno produrre oggetti di qualsiasi tipo, rapidamente e quando necessario.
Quello che andrà in scena la prossima settimana a New York sarà un evento utile per dare un primo sguardo ad un impiego delle stampanti 3D quasi del tutto inedito, diverso dal solito. Oltre che per la prototipazione in ambito industriale, per la realizzazione di protesi mediche e all’edilizia, le tecnologie legate alla creazione di modelli tridimensionali sembrano dunque essere ormai mature per lasciare la loro impronta anche nel mondo del fashion e della moda.