Le prime ore di Apple Watch sul mercato sono state un successo: parola di Tim Cook. Le uniche evidenze sono state l’afflusso agli Apple Store dedicati, nonché l’allungamento dei tempi sulle prossime consegne (previste tra 4-6 settimane), ma da Cupertino non sono giunte ulteriori informazioni ufficiali circa la natura delle richieste ricevute. Alcune stime Slice Intelligence, però, consentono di capire più a fondo cosa sia successo durante le ore dell’esordio: comprendere l’impatto degli utenti, infatti, consente di capire quali siano le variabili in gioco e quale possa essere il futuro dello smartwatch con la mela.
I dati sono raccolti su una base di 9080 utenti intervistati e non fotografano pertanto specularmente quelli che sono stati gli acquisti in negozio: trattasi semplicemente di una stima, comunque indicativa, sul sentiment durante le prime 24 ore sul mercato di Apple Watch. Secondo quanto emerso, i due terzi degli intervistati avrebbero approcciato lo smartwatch partendo dal meno oneroso, ossia la versione Sport (con prezzo a partire da 349 dollari). La parte restante avrebbe acquistato la versione tradizionale, mentre la versione “Editions” sfugge al momento alle rilevazioni in virtù della piccola percentuale occupata. Complessivamente il prezzo medio di vendita è stato pari a 504 dollari per unità.
Il colore più richiesto è il “Grigio siderale”. Questa, insomma, l’immagine tipo dell’Apple Watch che più di ogni altro ha saputo catturare l’immaginazione degli utenti in questa prima fase:
Tra gli Apple Watch Sport i più richiesti sono il nero e il bianco, staccando nettamente le versioni blu, verde e rosa; nella versione tradizionale, invece, domina il bracciale nero superando di un soffio il braccialetto in maglia milanese. Quest’ultima versione sembra dunque essere quella “glamour” di maggior impatto al netto del più tradizionale nero che poco contraddistingue l’eleganza della release:
Oltre il 70% degli utenti ha espresso preferenza per la versione da 42 millimetri, il che potrebbe in qualche modo indicare un favore all’acquisto da parte di utenza maschile. Oltre il 70% degli acquirenti, inoltre, sarebbe già stato in precedenza cliente Apple.
Trattasi di numeri che difficilmente troveranno una controprova: Apple non ha fornito informazioni circa il dettaglio sulle vendite e non sembra volerne fornire nemmeno in occasione della prossima trimestrale del gruppo. Mentre l’Italia aspetta Apple Watch, insomma, non sarà possibile conoscerne meglio le dinamiche: la prossima fotografia giungerà da un report pressoché simile a quello proposto in queste ore, basato su interviste o altri metodi di rilevazione, cercando di capire l’identikit dell’acquirente tipo e le caratteristiche dello smartwatch tipo. In ballo c’è un’intera categoria di prodotto, ma anche una leadership da conquistare nel mercato wearable con tutto il potenziale che si porta appresso per gli anni a venire.
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