Apple ha rilasciato oggi l’edizione 2015 dell’annuale Environmental Responsibility Report, per evidenziare i progressi fatti dall’azienda in tema di protezione ambientale. Un tema molto caro a Tim Cook, tanto che l’azienda di Cupertino ha intrapreso negli ultimi anni dei passi sostanziali per ridurre il proprio impatto sul Pianeta, a partire dall’impiego estensivo di risorse rinnovabili. Il report in questione fa naturalmente riferimento all’anno fiscale 2014.
Il documento, in un’ottica di trasparenza da parte dell’azienda, si concentra su alcuni settori cardine della politica ambientale di Apple: i cambiamenti climatici, le risorse rinnovabili, l’utilizzo di materiali non riproducibili, l’inquinamento e, naturalmente, il carbon footprint totale derivanti dal gruppo.
Il primo dato importante emerso è proprio relativo alle energie rinnovabili: il 100% delle operazioni statunitensi è ora alimentato da fonti verdi, mentre a livello globale l’azienda raggiunge l’87%. In totale, l’azienda nel 2014 ha emesso 34.2 milioni di tonnellate di gas serra, di cui 24.8 per la fabbricazione, 7 milioni dall’uso dei prodotti e il rimanente tra strutture, trasporti e riciclo. Riciclo che raggiunge oggi il 99% delle nazioni dove Apple ha proprie sedi, per un recupero di 40.396 tonnellate di acciaio, vetro, alluminio e plastica. Inoltre, il 95% dei materiali che andranno a comporre il nuovo campus di Cupertino sono riciclati, mentre gli impianti solari e termici della struttura permetteranno di ridurre del 30% il consumo energetico rispetto agli headquarter tradizionali. Infine, non va dimenticato come nel corso del 2014 Apple abbia deciso di scegliere un approvvigionamento etico per le materie prime, in particolare optando per tantalio non proveniente dalle zone di guerra del mondo.
La società ha anche rilasciato un video, dal titolo “Better Starts Here”, con cui illustra gli interventi già scelti e quelli previsti per il futuro affinché possa ridurre ulteriormente il proprio impatto ambientale. A partire dalla costruzione di una centrale solare da 40 megawatt a Hongyuan, in Cina, fino ad arrivare a progetti di riforestazione negli Stati Uniti. E, ancora, una riduzione del consumo dei device targati mela del 59% rispetto alla concorrenza, un impiego di carta e packaging del 68% riciclato, i datacenter completamente alimentati da energia pulita e molto altro.