L’era dello streaming si avvia verso la massima diffusione. Anche in Italia, dove oltre ai già noti servizi come Sky Online e Mediaset Infinity, entro la fine dell’anno potrebbe arrivare anche Netflix, con una partnership con Telecom Italia. Eppure, almeno negli Stati Uniti, si comincia ad assistere a un’insolita tendenza: lo streaming non viene affiancato alla TV classica, ma ne diventa vero e proprio sostituto.
È quanto svela un’analisi di BusinessInsider, nel notare come nei primi tre mesi dell’anno i clienti di giganti della TV via cavo come Comcast, Time Warner Cable e Direct TV siano diminuiti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I dati sono stati raccolti da MoffettNathason, una società esperta in ricerche sulle telecomunicazioni.
Le rilevazioni mostrano un dato tutt’altro che drammatico, pari a circa lo 0,5% annuale, ma costante e in crescita, da 271.000 a 208.000. Eppure i telespettatori non sembrerebbero aver perso l’interesse per le trasmissioni a pagamento, starebbero cominciando a cambiare i consumi. Innanzitutto, mentre le pay TV calano, sono in costante aumento servizi come Hulu, Netflix e Amazon. Inoltre l’indagine svela come i nuovi acquirenti di abitazioni, o chi effettua un trasloco, non richiedano più l’abbonamento alla pay TV, ma preferiscano gli equivalenti in streaming. Le ragioni sono forse facili da comprendere: gli show on demand, la possibilità di fruizione anche sui device portatili, la differenziazione dell’intrattenimento all’interno delle famiglie. A questa si aggiunge una survey di BI Intelligence, che svela come gran parte dei Millennials, ovvero le persone tra i 18 e i 34 anni, guardino 40 minuti di televisione al giorno in meno rispetto a due anni fa. Non perché la TV sia stata sostituita da altri impegni o passioni, bensì perché quel tempo corrisponde alla fruizione dello show preferito in streaming.
Nel frattempo, si moltiplica l’offerta. I telespettatori a stelle e strisce possono infatti approfittare tra Sling TV, un progetto da 20 dollari al mese di Dish Network, ma anche HBO Now, lanciato anche con la collaborazione di Apple su Apple TV. E poi Netflix, PlayStation Vue TV Service e molti altri: chi vuole rinunciare all’abbonamento classico oggi può già farlo. In tutto in previsione del chiacchierato progetto, mai ufficialmente confermato, targato mela morsicata: da settembre la società di Cupertino potrebbe offrire un pacchetto in abbonamento del tutto sostitutivo alla TV via cavo.
Un percorso, quello dell’abbandono della TV classica per altre forme di fruizione, destinato a farsi sempre più popolato nei prossimi mesi. È l’inizio della fine della pay TV così come la si è sempre conosciuta?