Il comportamento dei veicoli che viaggiano lungo la carreggiata è regolato da norme ben precise, formulate e messe in atto per garantire innanzitutto la sicurezza collettiva. Se oggigiorno spetta ai conducenti la responsabilità di rispettare limiti e precedenze imposte dai segnali stradali, un giorno il compito sarà affidato alla tecnologia. In altre parole, le automobili saranno in grado di comunicare con la segnaletica in modo dinamico e interattivo, prima affiancando e poi sostituendo l’occhio e l’attenzione dell’uomo.
Le comunicazioni tra segnali stradali e automobili sarà uno dei fulcri della mobilità intelligente di domani, poiché sarà in questo passaggio specifico che parte delle funzioni di controllo dei parametri di guida saranno estrapolati dalle responsabilità del guidatore e affidati ad entità di regolazione esterna, automatica ed elettronica.
Anche il codice stradale andrà nel cloud, insomma. E le auto avranno presumibilmente il compito di portare in esecuzione i comandi impartiti a livello centrale dai sistemi di gestione della rete stradale.
L’auto comunica con la segnaletica
Approcciando un centro abitato, ad esempio, la velocità sarà automaticamente ridotta a 50 Km/h, così come in caso di stop un avviso potrà richiamare l’attenzione di chi si trova al volante e suggerire di iniziare a decelerare. Ancora, lungo l’autostrada una vettura potrà calcolare la propria autonomia analizzando la quantità di carburante presente nel serbatoio, consigliando a quale stazione di servizio fare riferimento in base alla distanza che separa da quelle successive (funzionalità a maggior ragione utile per le auto elettriche, di minor autonomia e maggiormente sensibile a simili modalità di monitoraggio e reazione). Le possibili applicazioni sono molte e non riguardano esclusivamente la sicurezza.
Lavorando con la fantasia si può immaginare un futuro in cui il sistema di infotainment fornirà informazioni sulla storia di una città prelevandole da un’enciclopedia online, dopo aver inquadrato il cartello di benvenuto con la videocamera integrata nel telaio. Un primo passo in questa direzione è già stato compiuto da alcuni automaker, come Ford, che ormai da tempo integra in alcuni modelli il riconoscimento automatico dei segnali stradali fornito dalla tecnologia Traffic Sign Recognition, già vista in azione sulla nuova S-Max in coppia con l’Adjustable Speed Limiter.
In breve, un camcorder posizionato nella scocca frontale monitora in tempo reale la carreggiata, identificando i segnali verticali e i cartelli sopraelevati posizionati lungo il tragitto. Il software di bordo si occupa di riconoscerli e di visualizzarli in tempo reale sul display LCD integrato nella plancia, invitando il conducente a rispettarli. Una sorta di occhio aggiuntivo, dunque, particolarmente utile nelle situazioni più confuse e quando il traffico non permette di prestare la dovuta attenzione agli avvisi stradali. Questa la spiegazione della tecnologia fornita dal produttore.
I guidatori possono impostare il limitatore di velocità utilizzando i comandi al volante, dal quale è possibile regolare la velocità massima. Tra i 30 e i 200 Km/h, il sistema regola la velocità utilizzano le informazioni provenienti dalla telecamera anteriore, che riconosce i segnali stradali. Per i veicoli dotati di navigatore, il limitatore intelligente utilizza anche le informazioni contenute all’interno delle mappe per conoscere i limiti di velocità.
La riduzione della velocità avviene in modo progressivo, graduale e intelligente, non in maniera brusca, garantendo quindi un’esperienza al volante piacevole e priva di inutili sobbalzi. Inoltre, evitando improvvise decelerazioni, è possibile diminuire il quantitativo di carburante utilizzato, assicurando sul lungo periodo anche una riduzione dei consumi non indifferente e una maggiore longevità dell’impianto frenante.
Applicazioni future
Per capire come una tecnologia di questo tipo possa migliorare l’efficienza dei veicoli di domani è necessario compiere uno sforzo d’immaginazione e non limitarsi ad analizzare le soluzioni odierne, ispirandosi ai concept attualmente sperimentati e tentando di prevedere come potranno evolvere in futuro. Ad esempio, il riconoscimento dei cartelli giocherà un ruolo di fondamentale importanza sui veicoli dotati di sistemi self-driving poiché la guida autonoma, per garantire un funzionamento impeccabile, non potrà prescindere dal rispetto delle norme che regolano il codice stradale.
Volgendo l’attenzione all’ambito dei navigatori, invece, si può immaginare un futuro in cui incontrando il cartello di una deviazione o di un cantiere il dispositivo effettuerà automaticamente l’upload dell’informazione su server cloud, rendendola immediatamente disponibile a tutti coloro che si trovano a transitare nella zona, suggerendo dunque di seguire un percorso alternativo per evitare di restare imbottigliati nel traffico. I progetti e le innovazioni messe in campo dagli automaker permetteranno certamente di trovare altre applicazioni pratiche della tecnologia, ma questo non significa che dovrò venire meno l’attenzione di chi si trova al volante: l’uomo continuerà ancora per diverso tempo a rivestire il ruolo di principale protagonista per quanto riguarda il controllo della vettura, avvantaggiandosi dei benefici offerti dalle soluzioni hi-tech ma non delegando loro l’intera responsabilità di guidare.