Assicurare la propria sostenibilità energetica non è più soltanto un obbligo per le aziende, ma un’opportunità. Il motivo è stato ben illustrato ieri da Telecom Italia, in occasione dell’evento TIM Energy Day 2015 andato in scena all’Expo di Milano. Un incontro a cui hanno partecipato, tra gli altri, l’amministratore del gruppo Marco Patuano e il commissario unico dell’esposizione Giuseppe Sala.
Per stimolare la discussione sui social è stato creato l’hashtag #ilfuturoèditutti. Una scelta non casuale, che sintetizza alla perfezione l’ottica nella quale Telecom inserisce le proprie iniziative riguardanti risparmio ed efficienza energetica: il fine ultimo dev’essere non solo quello di garantire la sostenibilità del proprio modello di business, ma anche assicurare il totale rispetto dell’ambiente in cui si opera e di chi lo abita. Un obiettivo da raggiungere attraverso un percorso lungo, graduale e non privo di ostacoli, in cui la propria bussola dev’essere sempre orientata verso la creazione di un valore condiviso da tutte le parti in gioco.
Sostenibilità ambientale e sociale
Nel Bilancio di Sostenibilità, Telecom riassume tutte le iniziative messe in campo a questo proposito e i risultati finora conseguiti, gettando uno sguardo al domani per capire quali sono gli ambiti che ancora presentano margini di miglioramento. L’azienda ha fatto molto nell’ultimo periodo, arrivando ad esempio a rifornirsi al 100% di energia proveniente da fonti rinnovabili. Un traguardo non di poco conto, se si pensa che il gruppo è il secondo consumatore a livello nazionale dopo Ferrovie dello Stato. Altri progetti lanciati, alcuni dei quali in un’ottica a lungo termine, sono quelli per il riciclo delle apparecchiature obsolete e dei dispositivi scartati dall’utenza, smartphone e tablet in primis. L’impiego del microeolico sulle antenne e il solar cooling (per la produzione di acqua o aria fredda dal sole) sono altri tasselli che vanno a comporre il puzzle.
Traffico dati e consumo energetico
Una delle questioni affrontate da Patuano è particolarmente interessante, soprattutto se si desidera affrontare l’argomento della sostenibilità tenendo conto di quanto esige lo sviluppo del mondo hi-tech. L’amministratore delegato ha introdotto il concetto di consumo energetico per GB, spiegando come l’aumento progressivo (+30-35% ogni anno) del traffico dati generato sulle infrastrutture Telecom abbia portato l’azienda a dover investire sempre più in ricerca e innovazione. Una tendenza destinata a protrarsi anche in futuro, complice l’arrivo di novità come quelle legate ai servizi della Internet of Things.
Il tutto potrebbe essere sintetizzato dicendo che, attualmente, trasferire 1 GB di dati ai dispositivi degli utenti comporta per Telecom una spesa pari a 0,10-0,11 euro. L’ottimizzazione delle infrastrutture e il perfezionamento delle tecnologie porterà entro la fine dell’anno il costo al di sotto di 0,10 euro. Una differenza che, seppur a prima vista potrebbe sembrare di poco conto, si trasforma in decine di milioni di euro se proiettata sul volume complessivo dei GB utilizzati ogni giorno per i fini più disparati: navigazione Web, messaggistica, streaming, condivisione dei documenti e così via. Sviluppare e rendere operativi apparati sempre più efficienti è dunque l’unica strada possibile per garantire benefici sia alle casse dell’azienda che alla collettività.
4G e banda ultra larga
Restando in tema di connettività, la discussione è inevitabilmente caduta sul tema banda larga. Patuano non ha dribblato la domanda, affrontando la questione e facendo capire senza troppi giri di parole che una maggiore collaborazione da parte di chi si occupa della parte normativa aiuterebbe l’operatore a migliorare la situazione attuale. Ad oggi la fibra raggiunge il 35% circa delle unità immobiliari in tutto il paese, una percentuale destinata a salire fino al 75% entro un biennio. A questo si affiancano i network mobile di quarta generazione, che stanno facendo segnare una rapida diffusione a livello nazionale, complice anche la sempre più capillare distribuzione di smartphone con supporto integrato alla tecnologia: le reti 4G coprono al momento l’85% del territorio italiano ed entro il 2017 si arriverà al 95%.
Risparmiare energia conviene
Ciò che emerge in modo chiaro e ben distinto dall’incontro andato in scena all’Expo è che il risparmio energetico conviene. Innanzitutto a chi lo attua, poiché in termini monetari riduce la spesa per l’acquisto di energia, poi all’ambiente, visto che si traduce in un minor sfruttamento delle risorse, siano esse rinnovabili o meno. Telecom, che pubblica il Bilancio di Sostenibilità ormai da quindici anni, ha da tempo scelto di evolvere il proprio modello di business seguendo le linee guida di tre aree progettuali ben definite: cultura digitale, tutela ambientale e innovazione sociale. Altre aziende l’hanno seguita, vedendo nella sostenibilità non più un pesante fardello da trascinare, ma un’opportunità concreta per la crescita del proprio business.
In questi tre contenitori vanno ad inserirsi iniziative ad esempio rivolte al recupero, allo smaltimento e al riciclo degli apparecchi, alla condivisione delle infrastrutture per ottimizzare l’efficienza di antenne o ripetitori, alla ricerca in collaborazione con istituti ed enti educativi. Tutto in un’ottica saving, dove ognuno possa fare proprio quel valore condiviso di cui si parlava su cui si regge l’intera questione.