Per ogni riproduzione di un monumento italiano c’è bisogno di una autorizzazione. Già questo suona male nel paese più ricco di beni culturali al mondo. Se poi si considera che si è trovato il modo, l’anno scorso con un decreto del ministro Dario Franceschini, di consentire i selfie nei musei, forse è il caso di pensare anche alle bellezze a cielo aperto. Un potenziale di condivisione e pubblicità delle bellezze turistiche del paese promosso, ad esempio, da Wikimedia Italia col progetto Wiki Loves Monuments. Ma le cose, come sempre, non sono affatto semplici. Né qui né a Strasburgo e Bruxelles.
Il barcamp che si è tenuto presso la Sala del Mappamondo della Camera dei deputati, “Wikipedia arriva in Italia. E l’Italia su Wikipedia?” ha affrontato un argomento interessante e anche tecnicamente controverso: come adeguare le attuali norme in materia di diritto d’autore affinché l’Italia possa esprimere, anche attraverso una piattaforma web mondiale come Wikipedia, il proprio potenziale culturale e turistico e la propria straordinaria bellezza?
Ne hanno parlato per Wikimedia Italia Frieda Brioschi e l’attuale presidente Andrea Zanni. Hanno ascoltato e sono intervenuti molti politici, che stanno cercando di capire come eventualmente eliminare un po’ di burocrazia. Già, perché in 4 anni di lavoro Wikimedia è riuscita a collezionare 4074 autorizzazioni per altrettanti monumenti nel suo concorso fotografico collettivo. Sembrebbero pochi, in realtà – racconta Wikimedia – sono parecchio sudati. Uno per uno. Il motivo? In Italia l’uso delle fotografie dei monumenti è regolato da un codice che non prevede la licenza d’uso Creative Commons CC-BY-SA senza una precisa autorizzazione da parte degli enti pubblici territoriali che abbiano in consegna tali beni o dei privati che ne siano proprietari. Anche quando questi monumenti non sono protetti da copyright. Questo cortocircuito tra teorica libertà di riproduzione e resistenza pratica in nome di una tutela, aggrava parecchio il lavoro di una enciclopedia collaborativa. Così lo spiega Zanni:
Se anche un cittadino volesse fotografare un monumento per donarne l’immagine a Wikipedia, non potrebbe farlo liberamente sicuro che noi potremmo pubblicarla. Per questa ragione il problema non è soltanto il copyright di una immagine, ma il fatto che in Italia parte dei monumenti sono della chiesa, parte dei privati, parte dello Stato e delle sovrintendenze, e non c’è neppure un catalogo di tutti i monumenti presenti nel paese (ne esiste uno, appena avviato online, solo per i beni di proprietà pubblica, nda) Questa frammentazione insieme alla burocrazia delle autorizzazioni rende molto difficile un progetto come Wiki Loves Monuments.
.@aubreymcfato "@Wikipedia ha 500 milioni di visitatori unici e 22 miliardi di pagine visitate ogni mese"#WikiCamp pic.twitter.com/JgocC4jZbD
— Camera dei deputati (@Montecitorio) June 22, 2015
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L’Italia è insieme alla Grecia l’unico paese che non ha liberalizzato e normato il cosiddetto free panorama, cioè la possibilità di consentire la pubblicazione di immagini generiche che catturino la bellezze monumentali e paesaggistiche senza dover corrispondere dei diritti di riproduzione. Il free panorama è stato clamorosamente messo in discussione da un emendamento (uno dei tanti peggiorativi) al progetto di legge di Julia Reda che verrà votato a Strasburgo il prossimo 9 luglio. La questione del diritto di panorama è però lo strato copyright della questione, mentre in Italia manca pure una soluzione legislativa che faciliti l’uso della riproduzione per immagine di tutto quanto è indiscutibilmente fuori dal copyright, anche un monumento millenario patrimonio dell’umanità.
Obiettivo libertà di panorama: "open by default, chiudere laddove sia il caso" propone @aubreymcfato al #WikiCamp per #WikiLovesMonuments
— Wikimedia Italia (@WikimediaItalia) June 22, 2015
Dunque, che fare? Il convegno voluto dall’Intergruppo per l’Innovazione ha il merito di aver posto una questione ed essersi preso l’impegno di approfondire. Secondo Paolo Coppola le norme sono chiaramente obsolete, Stefano Quintarelli ipotizza nuove occasioni future per ideare soluzioni legislative. Basterà un po’ di benchmarking, visto che ci sono almeno 25 stati membri in Europa che hanno legiferato prima di noi. Dal 21 al 28 giugno 2016 si terrà, in Italia ad Esino Lario in provincia di Lecco, il dodicesimo raduno mondiale della community di Wikipedia. Un anno di tempo per consegnare un sistema paese più crowdsourcing friendly. Ce la si farà?