Oggi, martedì 30 giugno 2015, è ufficialmente il giorno più lungo dell’anno. Allo scoccare della mezzanotte nel fuso orario di Londra (Greenwich Mean Time) l’orologio atomico aggiungerà un secondo, definito in gergo tecnico Leap Second, rendendo di fatto la durata della giornata odierna pari a 23 ore, 60 minuti e 1 secondo. Una misura necessaria per compensare la diminuzione della velocità nella rotazione terrestre.
L’ultima volta che è successo, nel 2012, molte delle realtà operanti sul Web non si sono fatte trovare pronte per l’appuntamento: i server di Reddit, Foursquare, Gawker e LinkedIn hanno fatto registrare malfunzionamenti imprevisti, comportando in alcuni casi l’interruzione dei servizi. Il motivo è da ricercare nella mancata sincronizzazione degli orologi interni attraverso il Network Time Protocol (NTP). Questa volta tutti si sono preparati in anticipo, in modo da scongiurare il replicarsi di una situazione che, oltre ad uno smacco in termini di visibilità, potrebbe tradursi concretamente in un ingente danno economico.
La soluzione di Google
Google ha escogitato una soluzione ingegnosa, chiamata Leap Smear: consiste essenzialmente nello spezzettare il Leap Second in tanti millisecondi da aggiungere progressivamente nel corso della giornata. In questo modo la mezzanotte scoccherà in contemporanea sia per l’orologio atomico che per quelli integrati nei server. Lo stesso approccio è stato adottato dalle piattaforme che gestiscono gli scambi azionari sulle borse del Giappone, dell’Australia, della Corea del Sud e di Singapore. A New York si è scelto invece di evitare il problema interrompendo in anticipo le contrattazioni: il Nasdaq fermerà le negoziazioni alle 7:48 p.m. e chiuderà la giornata alle 7:55 p.m., cinque minuti prima che venga aggiunto il Leap Second.
Leap Second: chi decide
All’interno di un panorama come quello Web, in cui le dinamiche che regolano i mercati a livello globale si basano su contrattazioni effettuate in frazioni infinitesimali di tempo, un secondo di differenza può causare perdite pari a milioni di mancati profitti. Secondo Geoff Chester dell’US Naval Observatory di Washington, circa il 10% dei grandi network potrebbe soffrire di problemi al giungere della mezzanotte. A decidere se implementare il Leap Second e quando sono i membri della International Telecommunication Union, nel corso di un meeting organizzato ogni tre anni, durante il quale si tengono in considerazione tutti i fattori che possono contribuire a modificare la velocità di rotazione della Terra, come le condizioni meteo, le forze tettoniche e l’attrazione esercitata dalla Luna.