Microsoft ha deciso di fare uno spezzatino di Bing dismettendo tutto quello che non è più attinente alle sue strategie future. In buona sostanza, la casa di Redmond ha deciso di rimettere ordine nei settori dove Steve Balmer aveva creato un po’ di confusione nel tempo. Alcuni asset importanti di Bing sono stati, dunque, ceduti in parte ad Uber, per quanto riguarda le mappe, ed in parte ad AOL, per quanto riguarda il business della pubblicità.
Bing Maps: il known how va ad Uber
Microsoft ha confermato che smetterà di raccogliere i dati delle mappe, anche se prevede di continuare ad offrire Bing Maps utilizzando i dati in licenza dei partner. Come parte di questa strategia, Microsoft sta vendendo parte della sua tecnologia ad Uber che assumerà anche 100 dipendenti della casa di Redmond specializzati nella raccolta dei dati delle mappe. Microsoft ottiene già gran parte dei suoi dati cartografici da Nokia e da altri partner, ma, contestualmente, aveva iniziato a raccogliere dati propri per realizzare mappe aeree, 3D ed a livello della strada. La casa di Redmond si concentrerà adesso su Bing Maps solo per quanto riguarda l’esperienza utente.
Entrambe le aziende hanno confermato la transazione e l’accordo, ma non sono volute scendere nei dettagli per quanto riguarda i termini esatti del contratto. La casa di Redmond ha, inoltre, sottolineato che questa scelta è da ricercarsi nella volontà di concentrarsi maggiormente sui suoi nuovi obiettivi aziendali. Bing Maps, dunque, non chiuderà, ma Microsoft utilizzerà solo i dati cartografici dei suoi partner senza più raccoglierne di propri. Dall’altra parte, l’acquisizione di Uber del know how di Microsoft è molto interessante soprattutto in prospettiva futura. Uber, di fatto, è semplicemente una mappa con alcuni componenti aggiuntivi e dunque non sorprende la volontà della società di voler proprio potenziare l’aspetto della gestione delle mappe.
La mossa sottolinea, dunque, l’ambizione di Uber nel voler migliorare la sua offerta. Del resto, assumere in un colpo solo 100 nuovi dipendenti testimonia il fatto che Uber intende puntare molto in alto. Viste le competenze degli ex dipendenti Microsoft specializzati nella raccolta e mappatura delle immagini, è lecito supporre che Uber voglia potenziare soprattutto l’aspetto cartografico della sua offerta arricchendolo di molti di quei servizi che oggi possono essere trovati su Bing Maps.
Uber punta, con buona approssimazione, a realizzare un proprio servizio cartografico. Un primo indizio in questa direzione, era arrivato di recente con l’assunzione di Brian McClendon, per lungo tempo tra le file di Google nello sviluppo di Google Maps.
Il business della pubblicità ad AOL
Microsoft intende uscire dal business della pubblicità ed ha stretto un accordo con AOL che rileverà la gestione del business pubblicitario della casa di Redmond. AOL assumerà anche tutti i 1200 dipendenti Microsoft che lavoravano in questo settore. L’accordo con AOL segna dunque la parola fine all’avventura nel business della pubblicità della casa di Redmond. Negli ultimi 10 anni, la società ha tentato in tutti i modi di competere con Google in questo settore, investendo molte risorse ma senza ottenere risultati positivi.
L’accordo tra Microsoft ed AOL avrà una durata di 10 anni e Bing diventerà il motore di ricerca predefinito di AOL soppiantando Google. Per AOL, società recentemente acquistata da Verizon, si aprono prospettive molto interessanti in ambito pubblicitario dove potrà adesso far valere un maggiore peso. Infatti, AOL potrà adesso creare pacchetti pubblicitari creati ad hoc per specifici brand e piattaforme come, per esempio, il portale Web di Microsoft MSN e le console di gioco Xbox.
Microsoft: focus sul core business
La scelta di dismettere parti degli asset di Bing ad Uber e ad AOL rientra perfettamente nella strategia del CEO di Microsoft Satya Nadella di concentrare le attività della società nel core business mettendo un po’ di ordine tra le attività che in passato non avevano generato profitti. Proprio qualche giorno fa, il CEO di Microsoft aveva inviato una lettera ai dipendenti in cui si evidenziava come Microsoft avrebbe dovuto prendere prossimamente alcune scelte molto difficili per il suo futuro.
Dunque, Satya Nadella ha evidentemente l’intenzione di ristrutturare completamente Microsoft andando ad eliminare tutti i “rami morti” per meglio concentrare le risorse dell’azienda sul core business dei servizi dove già oggi sta ottenendo risultati ottimi.