È una due giorni particolarmente intensa, quella che sta coinvolgendo Apple Music e tutte le novità correlate. Dopo l’inclusione nella classifica Billboard, il possibile arrivo di altre cinque stazioni Beats e l’annuncio ufficiale di ben 11 milioni di utenti iscritti, è ora il turno di Jimmy Iovine per prendere la parola. In un’intervista per l’Evening Standard, il produttore ha spiegato i progetti alla base della piattaforma di streaming e, senza troppe sorprese, è entrato nel merito della famosa lettera di Taylor Swift.
La giovane popstar ne ha parlato giusto pochi giorni fa in occasione di un’intervista per Vanity Fair: Taylor Swift, decisa a farsi carico delle sorti dei musicisti nell’universo variegato dello streaming, si è detta particolarmente stupita e soddisfatta da come Apple abbia deciso di prendere sul serio le sue richieste. Oggi Iovine fornisce l’altra faccia della medaglia, quella della reazione di Cupertino alla lettura dell’accorato appello dell’artista.
Stando alle ricostruzioni fornite dal produttore, in un primo momento sia Iovine che Eddy Cue sono rimasti sorpresi della lettera di Taylor Swift, dove Apple veniva chiamata in causa per non voler corrispondere royalties nel periodo dei tre mesi di prova gratuiti di Apple Music. Su consiglio di Tim Cook, tuttavia, l’azienda ha deciso di assecondare i desideri della cantante.
Eddy Cue mi ha svegliato domenica mattina. Mi ha chiamato e mi ha detto: “Questa è una scocciatura”. Ho risposto: “Sì, forse c’è qualcosa che non ha capito”. Quindi ha detto: “Perché non chiami Scott? [Scott Borchetta, il proprietario dell’etichetta di Taylor Swift, ndr]. Ho chiamato Scott, ho richiamato Eddy e Tim Cook mi ha contattato: “Vogliamo che il sistema sia giusto e vogliamo che gli artisti si sentano a loro agio: facciamolo!”.
Superato in modo brillante l’ostacolo Taylor Swift, tanto che la popstar ha deciso di condividere il suo album “1989” proprio su Apple Music, Iovine ha voluto spendere qualche parola sugli intenti d’utilizzo della piattaforma. In particolare, il produttore spiega come di fondamentale importanza sia una proposta musicale che non venga dettata dagli algoritmi, bensì da esperti di settore, affinché ogni singolo ascoltatore possa godere della migliore esperienza in base ai propri gusti e alle proprie aspettative.
La musica merita eleganza e la distribuzione al momento non è eccellente. […] È un modo sterile, programmato da algoritmi, paralizzante. Gli algoritmi non possono comprendere la sottigliezza e la mescolanza dei generi. Quindi abbiamo assunto le migliori persone a nostra conoscenza. Ne abbiamo assunte a centinaia.
Tra gli altri temi sfiorati da Iovine nella sua intervista, le sfide del mercato musicale, il rapporto con Steve Jobs, nonché i corteggiamenti serrati di Apple nei confronti di Zane Lowe prima di riuscire a convincerlo a lasciare BBC Radio 1 per Beats 1.