Arte e tecnologia si intrecciano nel progetto messo in campo da Owen (Gianluca Pugliese), che sfrutta il funzionamento delle stampanti 3D per dar vita ad opere ispirate alla tecnica del light painting. Con l’ausilio di una WASP Delta Turbo, arricchita da uno speciale estrusore (LightExtruder) con un LED RGB sull’estremità, è possibile ottenere i risultati visibili nella galleria di immagini allegata di seguito.
Il principio di funzionamento getta le proprie basi nei fondamentali della fotografia. Innanzitutto si posiziona una fotocamera su un cavalletto (per assicurarne la perfetta stabilità) di fronte alla stampante, dopodiché si spengono tutte le luci della stanza. A quel punto si fa partire la stampa e si scatta una foto in modalità Bulb (o Posa B in gergo tecnico). Il lungo tempo di esposizione permette al sensore di assorbire la luce emessa dal LED lungo tutto il suo percorso: la sensazione è quella di osservare una precisa pennellata tracciata dalla luce in movimento, un oggetto invisibile a occhio nudo creato dallo spostamento dell’estrusore per tutto il tempo in cui l’otturatore è rimasto aperto.
La natura del progetto è aperta, fondata sulla condivisione, in pieno spirito open source. Owen ha infatti deciso di permettere a chiunque di sperimentare con il proprio estrusore LightExtruder, cimentandosi con una tecnica fotografica tanto suggestiva quanto originale. Il progetto dimostra una volta di più (se ancora ce ne fosse bisogno) la versatilità delle stampanti 3D, che oltre a poter essere impiegate per la realizzazione di oggetti di ogni tipo spalancano le porte all’innovazione in numerosi ambiti, tra i quali figura anche quello artistico.