L’organismo antitrust russo Federal Antimonopoly Service ha dichiarato, nella giornata di ieri, che Google sta abusando della propria posizione sul mercato locale e che in futuro sarà soggetto di sanzioni. La decisione arriva in seguito ad una causa aperta su richiesta di Yandex, motore di ricerca popolare nel paese. A finire sotto accusa sono alcune delle applicazioni preinstallate sui dispositivi mobile commercializzati sul territorio, oltre che la scelta predefinita di bigG come motore per le ricerche online e il posizionamento delle icone sulla schermata principale.
L’entità della pena potrebbe arrivare, in termini economici, al 15% dei proventi generati dal gruppo in Russia nel corso del 2014. L’esatto importo sarà stabilito dopo il 28 settembre. FAS, pur non comunicando altri dettagli in merito, ha reso noto che bigG dovrà rispettare la decisione e mettere mano al portafogli, modificando in seguito il proprio comportamento, così da non incappare in ulteriori multe. Ovviamente soddisfatti i vertici di Yandex, che hanno portato il caso all’attenzione della Federal Antimonopoly Service nel mese di febbraio. Questa la dichiarazione dell’azienda.
Crediamo che la decisione della FAS servirà a ristabilire la concorrenza sul mercato. In aggiunta, l’indagine ha confermato l’esistenza di accordi che proibiscono l’installazione preventiva delle applicazioni concorrenti.
Yandex continua ad essere il motore di ricerca più utilizzato dagli utenti russi, ma il suo market share ha subito una flessione non indifferente nell’ultimo periodo, complice soprattutto l’adozione di un numero sempre più elevato di dispositivi Android equipaggiati all’atto dell’acquisto con le app relative ai servizi di Google.
Stando alle statistiche rilevate dal sito App Annie, nel secondo trimestre del 2015 la Russia ha rappresentato il quarto mercato al mondo in termini di importanza per quanto riguarda il download delle applicazioni dalla piattaforma Play Store. Infine, si ricorda che a livello globale gli introiti generati da bigG lo scorso anno ammontano a circa 66 miliardi di dollari.