Scopre una rischiosa condizione grazie al suo Apple Watch, trascorrerà la prossima estate al lavoro in quel di Cupertino. È questa la singolare vicenda che ha coinvolto un giovane statunitense, il quale ha realizzato di essere in pericolo grazie alla misurazione della frequenza cardiaca tramite il suo smartwatch. Superata l’urgenza e archiviata la paura, la sorpresa: una telefonata e una proposta nientemeno che da Tim Cook.
Paul Houle, uno studente di scuola superiore del Massachusetts, sostiene di essere stato salvato dal suo Apple Watch. Il giovane, un giocatore di football, dopo una giornata di allenamenti ha accusato forti dolori al petto e alla schiena. Dei disturbi non sempre infrequenti quando si pratica un’attività fisica intensa, se non fosse per una frequenza cardiaca di 145 per ben due ore filate, precisamente misurata dall’orologio intelligente targato mela morsicata. Insospettito dai dati riportati sul dispositivo, Paul ha deciso di raggiungere l’ospedale, dove ha ricevuto la diagnosi di rabdomiolisi.
Senza pretesa di essere esaustivi, la rabdomiolisi è una condizione che prevede la rottura delle cellule del muscolo scheletrico e il conseguente rilascio nel flusso sanguigno di sostanze muscolari, come calcio, potassio, acido urico, mioglobina e molte altre. La condizione, se non gestita immediatamente, può portare a conseguenze importanti per gli organi, in particolare a livello renale.
Dopo essere stato sottoposto a tutte le cure del caso, il giovane pare sia stato contattato telefonicamente da Tim Cook in persona, il quale avrebbe offerto allo sfortunato giocatore non solo un nuovo iPhone, ma anche l’opportunità di un stage estivo retribuito in quel di Cupertino. «Ciao, sono Tim Cook, il CEO di Apple»: queste sarebbero state le prime parole del leader della mela morsicata al giovane, stupito e incredulo per la chiamata ricevuta.
Non è il primo caso di cronaca, tuttavia, che vede protagonista Apple Watch in una questione medica: lo scorso agosto, ad esempio, un uomo californiano di 64 anni ha scoperto di soffrire di una patologia cardiaca grazie alle misurazioni effettuate dal suo dispositivo da polso.