Non è forse un segreto: Apple non sembra aver mai troppo gradito il clamore mediatico sorto a seguito della scomparsa di Steve Jobs, tra documentari non ufficiali, film e ritratti non sempre benevoli sul conto dell’iCEO. Così almeno è sembrato in occasione del lancio di “Becoming Steve Jobs”, la biografia scritta da Brent Schlender e Rick Tetzeli, unica opera che ha visto il supporto ufficiale nonché gli elogi della dirigenza di Cupertino. E Tim Cook, in occasione di una recente apparizione televisiva negli Stati Uniti, l’ha ribadito fra le righe. Quanto basta per stimolare una risposta abbastanza accesa da Aaron Sorkin, sceneggiatore dell’ultimo film sul co-fondatore di Apple, il quale poi si è scusato per le dichiarazioni rese pubbliche. Cosa è successo?
Il tutto ha inizio pochi giorni fa, quando Tim Cook è stato ospite del “The Late Show with Stephen Colbert”, per un’intervista interessante e divertente. Interrogato in merito ai diversi film girati a seguito della scomparsa dell’iCEO, alcuni dei quali avrebbero evidenziato le supposte caratteristiche negative del co-fondatore di Apple, Cook ha spiegato di non aver visto le pellicole in questione e di aver conosciuto un Jobs ben diverso da come solitamente lo si descrive. Aggiungendo anche di non gradire simili tentativi “opportunisti”.
Pur non avendo esplicitamente citato nessuno dei lungometraggi più recenti, come il film con protagonista Michael Fassbender o l’ultimo documentario di Alex Gibney, Aaron Sorkin pare non abbia amato l’intervento del leader di Apple, tanto da affidare all’Hollywood Reporter un’accesa risposta:
Nessuno ha girato questo film per diventare ricco. Secondo, Tim Cook dovrebbe davvero vedere il film prima di decidere cosa sia. Terzo, se hai una fabbrica in Cina piena di bambini che assemblano telefoni per 17 centesimi l’ora, devi aver un bel coraggio nel chiamare gli altri opportunisti.
Con queste parole lo sceneggiatore ha voluto sottolineare come sia stata la passione, e l’ammirazione nei confronti dell’iCEO, a spingerlo a realizzare “Steve Jobs”, tanto da tagliarsi il compenso pur di permettere alla pellicola di vedere la luce. Dichiarazioni che non sono certo passate inosservate, in particolare sui social network, dove in molti hanno rimarcato come Apple abbia fatto molto per arginare le problematiche del lavoro in Cina, sia con la collaborazione con FLA, che con specifici piani per il reinserimento scolastico per i più giovani. Nel weekend, in un intervento pubblicato su E! News, Sorkin ha voluto però scusarsi:
Sapete, credo che Tim Cook e io ci siamo probabilmente spinti oltre. E mi scuso con Tim Cook. Spero veda il film e gli piaccia tanto quanto io gradisco i suoi prodotti.