Nest ha annunciato l’introduzione di un nuovo protocollo di comunicazione dedicato alle smart home, il cui obiettivo principale è quello di consente a tutti i dispositivi della casa di scambiare informazioni tra loro. Si chiama Weave e permetterà agli sviluppatori di sfruttarne la tecnologia senza dover obbligatoriamente ricorrere ad un’API e anche in assenza di una connessione Internet.
Trattandosi di una società acquisita da Google, il progetto è strettamente legato a Brillo e ai piani di bigG relativi alla Internet of Things, in parte anticipati nei mesi scorsi in occasione dell’evento I/O 2015. I prodotti compatibili con Weave saranno facili da riconoscere, in quanto sulla confezione verrà stampato il logo “Works with Nest”, come visibile nell’immagine di apertura.
Per ipotizzare un possibile scenario, con un sistema di questo tipo il sensore Nest Protect potrebbe rilevare la presenza di monossido di carbonio nell’ambiente, inviare un segnale al termostato Nest che immediatamente spegne la caldaia per evitare ulteriori fughe. Al tempo stesso, le lampadine smart nell’abitazione si illuminerebbero avvisando gli abitanti e invitandoli ad uscire immediatamente, mentre gli speaker farebbero lo stesso emettendo un forte messaggio sonoro.
Nest Weave permette ai dispositivi di comunicare direttamente tra loro e con Nest. Inoltre, siccome è affidabile, compatto e sicuro, funziona in modo ottimale con prodotti di ogni tipo, come le lampadine che si devono accendere o spegnere senza ritardi, la serratura di una porta che si attiva non c’è corrente o un sistema di sicurezza che deve restare vigile anche senza rete WiFi.
Alcuni dei dispositivi già compatibili con la tecnologia di Nest sono il campanello SkyBell Video DoorBell, la linea di lampadine Philips Hue, la serratura August Smart Lock, il Mimo Baby Monitor per il monitoraggio dei bambini e Petnet per tenere sotto controllo gli animali domestici.
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