A poco meno di 24 ore dall’introduzione dei nuovi iMac ad alta risoluzione, giungono già i primi test e le altrettante analisi sulle prestazioni. E a incuriosire particolarmente il nugolo di potenziali clienti, così come anche la critica, sono le scelte volute da Apple per la RAM dei desktop all-in-one. Dalle analisi condotte dal rivenditore Other World Computing (OWC), si apprende come il modello da 27 pollici possa supportare fino a 64 GB di RAM, mentre quello da 21,5 vede componenti direttamente saldate alla scheda madre, un fatto che ne renderà impossibile l’upgrade da parte del consumatore.
Secondo quanto rivelato da OWC, i nuovi iMac 5K con processori Intel Skylake sono in grado di gestire fino a 64 GB di RAM, suddivisi in quattro banchi di memoria. Un significativo upgrade rispetto alla prima versione degli iMac ad alta risoluzione, quelli dello scorso anno, fermi a un massimo di 32 GB. Proprio OWC conferma come, a partire da domani, metterà in vendita dei kit da quattro banchi da 16 GB ciascuno, anche se l’upgrade è naturalmente pensato per i professionisti anziché per l’utente finale, dati i costi particolarmente ingenti dell’aggiornamento.
Non sono così promettenti, invece, le prospettive per il nuovo iMac 4K da 21,5 pollici. Sempre OWC ha scoperto come la RAM sia saldata direttamente alla scheda logica, così come accade per il modello entry level di iMac lanciato lo scorso anno, di conseguenza l’acquisto di banchi di memoria per un aggiornamento casalingo è impossibile. Per questo, la società consiglia agli utenti di acquistare il modello con la massima configurazione possibile di RAM, affinché si possa estendere il ciclo di vita fino al massimo delle potenzialità del device.
La notizia della RAM non rimovibile ha generato un certo chiacchiericcio fra gli utenti dei social network, i quali si erano già lamentati lo scorso anno per la medesima decisione sul modello entry level. Sebbene i desktop all-in-one giungano con dotazioni RAM più che abbondanti per ogni richiesta l’utente domestico potrebbe avere, l’impossibilità di un upgrade genera dubbi e, al momento, non sembra convincere i potenziali acquirenti.