Il miglior modo per evitare situazioni pericolose quando si guida consiste nel tenere le mani ben salde sul volante e gli occhi fissi sulla strada. Anche un singolo calo di attenzione di pochi secondi può rivelarsi fatale, per se stessi e per gli altri occupanti della carreggiata. Fin quando le vetture a guida autonoma non saranno in grado di rimpiazzare in tutto e per tutto i conducenti in carne ed ossa, qualsiasi distrazione può costituire un potenziale rischio. Fortunatamente la tecnologia ha compiuto passi da gigante nel corso degli ultimi anni, introducendo a bordo dei veicoli soluzioni sviluppate appositamente per soddisfare questo tipo di esigenze.
Nella maggior parte dei casi si tratta di sistemi che traggono ispirazione dall’universo mobile, come quelli dedicati all’interazione con la vettura mediante comandi vocali, in modo del tutto simile a quanto avviene ormai da tempo con smartphone e tablet. All’interno dell’abitacolo viene installato un microfono, in grado di captare quanto pronunciato dall’utente, analizzarlo e interpretarlo mediante un apposito software di bordo, trasformandolo in un input per l’esecuzione di un’azione specifica. Per fare un esempio concreto, Sync with Voice Control di Ford permette di controllare la riproduzione dei brani musicali semplicemente specificando il nome di un’artista o il genere musicale desiderato, con la propria voce, senza toccare alcun pulsante e in maniera naturale.
Un approccio di questo tipo può essere impiegato ovviamente anche per altre operazioni che si effettuano solitamente in auto, come l’impostazione della meta da raggiungere così da ottenere indicazioni stradali, la ricerca di un’attività commerciale nei dintorni, la consultazione delle previsioni meteo o la gestione di chiamate vocali e messaggi. In merito a quest’ultima funzionalità, sempre l’infotainment di Ford offre Sync with Text Reader, che si occupa di leggere il testo degli SMS ricevuti sullo smartphone, in modo del tutto automatico.
Se altoparlanti e microfoni integrati nell’auto una volta erano utili esclusivamente per rispondere o inoltrare telefonate, oggi non è più così. L’utente si trova all’interno di un ecosistema costantemente connesso, in cui giungono senza sosta aggiornamenti e interazioni, dai social network così come dai contatti della rubrica. Si è dunque reso necessario trovare metodi adatti a far sì che tutto questo non finisca con il distrarre chi si trova al volante e l’impiego della voce per impartire comandi rappresenta attualmente la soluzione migliore, la più efficace e affidabile. Il moltiplicarsi delle notifiche è direttamente proporzionale al moltiplicarsi dei pericoli potenziali: la soluzione deve essere sistematica, portando su un nuovo canale l’interazione umana con l’auto: l’occhio va deresponsabilizzato e lasciato alla strada, mentre voce e udito possono sopperire a quelle che sono le tradizionali interazioni occhio-dito-touchscreen.
Finché sarà l’uomo il principale responsabile della sicurezza per quanto avviene sulle strade, a lui spetterà il compito di garantire la propria e l’altrui incolumità, adottando uno stile di guida prudente e il più possibile privo di distrazioni. Un giorno non sarà più così: si potrà salire in auto e immergersi nella visione di un film senza nemmeno guardare fuori dal parabrezza, nella lettura di un libro o persino concedersi un sonno rigenerante, magari tornando a casa dopo una lunga giornata di lavoro o durante il ritorno da un viaggio. Finché le self-driving car non saranno sufficientemente evolute e affidabili da poter gestire ogni aspetto della mobilità su quattro ruote, i conducenti possono comunque contare su alcuni aiuti forniti dalle attuali tecnologie, come quelle relative al riconoscimento vocale e all’interazione hands-free con i veicoli.
Anche l’auto è dunque soggetto ad un progressivo processo di smaterializzazione ed evoluzione per quanto riguarda i comandi, così come già avvenuto con computer e telefoni: se un tempo il cruscotto era pieno di pulsanti, levette e ghiere su cui agire per impostare tutto ciò che riguardava il funzionamento della vettura (dalla temperatura dell’abitacolo all’ascolto della musica, senza dimenticare la navigazione stradale), più tardi i tasti fisici hanno lasciato il posto alla superficie lisca e maggiormente user-friendly degli schermi touchscreen. Ora anche i display iniziano a farsi da parte in favore di altre soluzioni, talvolta invisibili, ben nascoste e integrate nelle linee dell’abitacolo in modo sempre meno invasivo. In questo caso l’evoluzione non è però soltanto questione di interfacce: v’è un serio discorso legato all’incolumità delle persone, il che supera qualsivoglia dinamica forzando la situazione verso nuove soluzioni.
L’uomo comunicherà sempre più di frequente con i veicoli utilizzando il proprio linguaggio, in maniera del tutto naturale, lasciando che siano poi gli algoritmi e le applicazioni a tradurre quanto pronunciato in un codice comprensibile e interpretabile dal software di bordo. È questo il presente e il futuro dell’infotainment, sempre più digitale, sempre più intelligente, sempre più connesso e, a beneficio della collettività, anche sempre più sicuro.