Apple annuncia l’avvio di nuovi studi ResearchKit incentrati su autismo, epilessia e melanoma, in collaborazione con i ricercatori della Duke University, della Johns Hopkins e dell’Oregon Health and Science University. iPhone si trasforma così in uno strumento prezioso per la ricerca medica, per la raccolta di dati ancora più precisi e puntuali per l’analisi di queste e altre patologie.
Il progetto di ResearchKit, il framework digitale opensource per la ricerca in ambito medico, prosegue a vele spiegate. Come già accennato, sono tre i nuovi studi in partenza, incentrati sulla ricerca sull’autismo, sull’epilessia e sul melanoma. Grazie all’uso di iPhone, i medici potranno ottenere dati più puntuali e precisi dai pazienti, i quali a loro volta potranno godere delle massime rassicurazioni sulla loro privacy, tramite una procedura interattiva per il consenso informato e la scelta autonoma di quali informazioni condividere, o meno, con i ricercatori. Così ha spiegato Jeff Williams, Senior Vice President Operations di Apple:
Per noi è un onore poter collaborare con le più importanti istituzioni mediche al mondo ed essere in grado di fornire loro strumenti che possono aiutare i nostri clienti a condurre una vita più sana. In soli sei mesi, le app ResearchKit dedicate a studi che vanno dall’asma al diabete e al morbo di Parkinson hanno già fornito importanti elementi agli scienziati di tutto il mondo e più di 100.000 partecipanti hanno scelto di contribuire con i propri dati ai progressi della ricerca medico-scientifica.
Ottenuto il consenso dei partecipanti, i ricercatori legati a ResearchKit possono accedere alle preziose informazioni dell’app Salute, tra cui il peso, la pressione sanguigna, i livelli di glucosio e qualsiasi altro dato utile raccolto sia da dispositivi Apple che da accessori di terze parti. Un aiuto fondamentale per comprendere le patologie studiate, poiché viene reso disponibile un quadro, nel pieno rispetto della privacy, delle condizioni di fisiche e di salute del paziente.
Sul fronte dell’autismo, la Duke University e la Duke Medicine presentano lo studio “Autism & Beyond”. Il progetto vuole analizzare quei segnali che possono svelare dei problemi legati allo sviluppo della persona e, con l’aiuto della fotocamera frontale di iPhone, sta analizzando la possibilità di rilevare questi segnali anche in fasce d’età ancora più giovani. L’app sviluppata sfrutta innovativi algoritmi per l’identificazione delle emozioni, per registrare la reazione del bambino di fronte ad alcuni video riprodotti con iPhone. Così spiega Ricky Bloomfield, Direttore di Mobile Technology Strategy e ricercatore universitario presso la facoltà di Medicina Interna e Pediatria della Duke University:
“Autism & Beyond” unisce questionari di screening consolidati da tempo a una nuova tecnologia video che consente di analizzare le emozioni dei bambini, così un giorno potremo essere in grado di automatizzare lo screening per condizioni quali l’autismo e l’ansia. ResearchKit ci permette di racchiudere un intero studio clinico in un’unica app e di raggiungere così molte più persone di quanto siamo stati in grado di raggiungere in precedenza.
Per quanto riguarda l’epilessia, la Johns Hopkins ha sviluppato EpiWatch, il primo studio del suo genere che si avvale di ResearchKit e Apple Watch. La ricerca mira a comprendere se i sensori biometrici del dispositivo potranno essere utili per rilevare l’inizio e la durata di una crisi epilettica. Nella prima fase dello studio, si potrà sfruttare una speciale “complicazione” di Apple Watch per avere un accesso rapido all’app, così che vengano subito raccolti i dati di cardiofrequenzimetro e mandare un avviso ai familiari. Nel mentre, l’app creerà un registro di tutte le crisi e la reattività del partecipante durante l’attacco. Inoltre, consentirà ai pazienti di misurare la loro aderenza al protocollo farmacologico, di effettuare uno screening degli effetti collaterali e di confrontare la propria condizione con quella degli altri partecipanti. Così ha spiegato Gregory Krauss, Professore di neurologia alla facoltà di Medicina della Johns Hopkins University:
L’epilessia colpisce oltre 2 milioni di persone negli Stati Uniti. Questa nuova app, progettata usando ResearchKit, fornisce ai pazienti attività interattive che li aiutano a gestire la propria condizione nel presente e spiana la strada allo sviluppo di un’app in grado di rilevare i diversi tipi di crisi e avvertire i famigliari o chiunque fornisca loro assistenza.Ora abbiamo l’opportunità di utilizzare la tecnologia per monitorare le crisi in tutto il Paese e raccogliere dati in un modo completamente nuovo.
Per quanto riguarda il melanoma, infine, la Oregon Health & Science University vuole valutare la possibilità di sfruttare immagini digitali riprese da iPhone per approfondire le conoscenze su nei a rischio di melanoma, garantendo la possibilità ai partecipanti di fotografare e monitorare nel tempo i loro nei. Con la possibilità di controllare mutazioni, e raccogliere informazioni e foto da migliaia di pazienti in tutto il mondo, si svilupperanno in futuro algoritmi e studi più efficaci sullo screening del melanoma. Così ha commentato Sancy Leachman, Responsabile di dermatologia e Direttrice del Melanoma Research Program al Knight Cancer Institute:
Il melanoma è un esempio lampante dell’importanza di una diagnosi precoce. Se riusciamo a identificare prima i melanomi fornendo ai pazienti un modo semplice per condividere le immagini dei propri nei, possiamo scoprire più elementi sulla progressione della malattia. Ampliare il nostro pool di partecipanti alla ricerca è un passo fondamentale per raccogliere le informazioni di cui necessitiamo. E con ResearchKit possiamo farlo in maniera ancora più semplice, sviluppando una semplice app per iPhone.