A poco meno di quattro mesi dal lancio, Apple Music ha già conquistato 6.5 milioni di abbonati, circa un terzo dei 20 milioni di sottoscrittori ai servizi a pagamento di Spotify. È quanto svela la società d’investimenti FBR & Co., commentando le rivelazioni rilasciate ieri da Tim Cook. Un grande successo per la mela morsicata, qualora le cifre fossero confermate, per un progetto che sembra procedere a gonfie vele nel tempestoso oceano dello streaming musicale.
In una nota agli investitori, l’analista Daniel Ives ha spiegato come Apple Music abbia avuto una partenza molto solida: 6.5 milioni di abbonati, più delle aspettative di mercato. Le precedenti previsioni, infatti, parlavano di almeno 5 milioni di utenti paganti entro la fine di ottobre, un dato evidentemente superato, così come già reso noto in mattinata. Il tutto nel periodo più delicato della piattaforma di streaming, con il termine dei tre mesi di prova gratuita per coloro che hanno sottoscritto il servizio lo scorso 30 giugno.
I dati derivano da quelli comunicati da Tim Cook nel corso della sua intervista per il WSJLive, dove il CEO ha comunicato la cifra di 15 milioni di utenti totali, con circa 8.5 milioni ancora nel periodo di iniziale trial gratuita. Un servizio che sta procedendo “davvero bene”, così come dalle stesse parole del leader della mela morsicata.
Il traguardo è davvero interessante, soprattutto se confrontato al leader di mercato Spotify. La piattaforma vede oggi 75 milioni di abbonati, di cui 55 milioni gratuiti e 20 paganti. Per raggiungere questo obiettivo, Spotify ha impiegato 7 anni, mentre Apple ne ha raggiunto un terzo in soli quattro mesi. Va comunque sottolineato come Spotify sia stato uno dei primi attori del mercato, mentre i servizi nati da poco sfruttano un mercato ormai già ben avviato.
Non è però tutto: secondo l’analista sopracitato, Apple Music potrebbe essere la base per futuri investimenti nel settore televisivo, come l’ormai da tempo vociferato pacchetto di canali in abbonamento, in arrivo forse nel 2016. La Mela vorrebbe proporre l’alternativa televisiva alle sottoscrizioni via cavo e via satellite, sfruttando la stessa facilità e l’integrazione di Apple Music. Anche in questo caso, l’interazione umana anziché algoritmica potrebbe essere il fattore chiave per il successo della proposta.