Lo si attende da 30 anni. Il momento è finalmente giunto: fra pochissime ore, Marty McFly giungerà ai giorni nostri a bordo della sua Delorean, pronto a verificare se il presente ricalchi le previsioni fatte da Robert Zemeckis ormai tre decenni fa. Moltissime le iniziative a tema, per quello che è già stato ribattezzato come il “Ritorno al Futuro Day”, tra cui la proiezione nelle sale UCI dell’acclamata prima pellicola e la trilogia completa in TV, il 22 dalle 19.25 su Italia 1. Ma cosa si è avverato, e cosa invece manca, in quel 21 ottobre 2015 tanto agognato?
Nessuno avrebbe mai potuto immaginare, nel 1985, che la fama di “Ritorno al Futuro” potesse giungere intatta fino ai giorni nostri, tanto da diventare un vero e proprio fenomeno di culto. Merito della magistrale interpretazione di Michael J. Fox e di Christopher Lloyd, rispettivamente Marty McFly e Emmett “Doc” Brown, ma anche della lungimiranza di aver ipotizzato un futuro tutto sommato futuribile. Ma come sarà il 2015 che i protagonisti davvero troveranno, una volta scesi dalla mitica automobile?
Previsioni avverate e mancate
Delle previsioni di “Ritorno al Futuro”, in particolare del secondo capitolo della saga, si discute ormai da diversi anni. I meme virali si sono moltiplicati sul Web ormai da tempo, anche con tentativi forse maldestri di catalizzare l’attenzione dei social: negli ultimi cinque anni, infatti, ogni 21 ottobre è stato spacciato come l’annata iconica del film. Il momento è però finalmente giunto, poiché è proprio nel 2015 che la pellicola ambienta le proprie vicende. Si è già trattato nel dettaglio delle previsioni avverate o mancate del film, in un’analisi pubblicata lo scorso gennaio, in questo frangente vale però la pena di ricordare le più importanti.
Si parte dall’indimenticabile hoverboard, lo skateboard privo di rotelle e del tutto volante, con cui i ragazzi del 2015 avrebbero dovuto spostarsi agilmente in città. Il progetto non è stato completamente realizzato, non almeno come appare sui grandi schermi, ma grandi risultati sono stati ottenuti dai prototipi di Lexus a lievitazione magnetica. Certo, le tavole non volteggiano a diversi metri dal terreno ma si mantengono a pochi centimetri dalla superficie: quel tanto che basta, tuttavia, per alimentare il sogno. Azzeccato anche il videotelefono, tra chiamate FaceTime e chiacchierate su Skype, così come il riconoscimento facciale, predette nella famosa conversazione con Mr Fujitzu. Si prosegue con i dispositivi wearable, come gli occhiali interattivi e avvolgenti del Doc, una sorta di antesignano avo dei Google Glass, così come anche per le scarpe autoallaccianti, realizzate da Nike nel 2011 per beneficenza. Via libera anche agli scanner di impronte digitali, utilizzati nel film per pagare i taxi e nel presente per pagare velocemente con Apple Pay, ma anche ai droni per portare a passeggio il cane, gli schermi 3D e olografici e molto altro ancora.
Fra le previsioni mancate, oppure implementate in modo largamente diverso rispetto alla pellicola, si possono elencare i generatori di onde alfa per indurre il sonno, la sopravvivenza del fax al posto delle buche delle lettere, i centri d’animazione sospesa per gli animali domestici e Mr. Fusion, l’ingegnoso sistema per trasformare qualsiasi rifiuto in energia nucleare. Naturalmente, nessuna automobile solca ancora trafficate autostrade aeree, né si acquistano polveri deidratate per ottenere una pizza con qualche goccio d’acqua. Il grande intoppo della trilogia, tuttavia, è quello di non essere stata in grado di prevedere una delle innovazioni forse più semplici da ipotizzare: la Rete così come oggi esiste, la tecnologia che ha più modificato le abitudini di miliardi di persone.
Futuristiche e futuribili: le iniziative
Sono molte le iniziative in programma per celebrare una trilogia che, per oltre tre decenni, ha alimentato i desideri di chi ha sempre guardato al futuro con occhi sognanti. Come già accennato, domani i primi due episodi della saga torneranno in 44 UCI Cinemas sparsi per lo Stivale, ma anche su iniziativa di Nexo Digital e Universal in altre sale, mentre Italia 1 proporrà l’intera trilogia a partire dalle 19.25 del 22 ottobre. Sui social network, invece, sorgono hashtag a tema e iniziative virali, con una profusione quasi fastidiosa di meme, condivisi compulsivamente nelle ultime ore. Per chi voglia invece vedersi il film in versione originale, a disposizione c’è YouTube (2,99 euro):
Non è però tutto, poiché per l’occasione molte aziende hanno deciso di cavalcare l’onda mediatica, con spot ed eventi a tema. Universal, ad esempio, ha lanciato un fake trailer per “Lo Squalo 19”, la cui locandina in ologramma spaventa McFly durante il suo approdo nel futuro. Nel frattempo, Pepsi da domani pare sia pronta a lanciare una versione dell’iconica bottiglia della Pepsi Perfect in edizione limitata, mentre Toyota ha già sbancato i social network con il ritorno dei due protagonisti in un corto. Insomma, il futuro è arrivato: bentornati Marty e Doc.