Netflix è finalmente arrivato: da poco più di 24 ore, il colosso dello streaming statunitense è approdato sul territorio tricolore, pronto a rendere più accesa la gara della fruizione on demand. E nella prima giornata di lancio, non sembrano essere completamente unanimi i giudizi degli utenti: per alcuni il catalogo è sufficientemente ricco di proposte, per altri sarebbe scarno rispetto alle aspettative. Ma come interpretare i titoli oggi disponibili, anche in relazione all’evoluzione futura della libreria?
Nella sua versione italiana, Netflix propone serie TV, film, documentari e contenuti per bambini, questi ultimi disponibili sia nella ricerca generale che nell’apposita sezione Kids. All’apertura del proprio account, viene fornita una pagina riassuntiva delle proposte che potrebbero piacere all’utente, pagina che diventerà sempre più compatibile con i reali gusti dell’abbonato via via con il tempo, riproduzione dopo riproduzione. Il primo impatto con questa selezione, tuttavia, potrebbe essere fuorviante: così come evidente dai commenti sui social network, in molti hanno ritenuto i titoli disponibili si limitassero a quella cinquantina riportata in home. In realtà, occorre selezionare il menu “Sfoglia” e scegliere il genere preferito per vedere l’elenco aumentare. E non è nemmeno tutto poiché, dal menu a tendina che apparirà sulla destra, si consiglia di modificare la visualizzazione da “Selezionati per te” ad altre forme di ordinamento.
Compresa la pratica, non forse immediata al primo utilizzo, ci si può addentrare nell’analisi effettiva dei contenuti. Il panorama proposto è certamente ampio: oltre alle produzioni autoctone di Netflix, dove assente è “House Of Cards” i cui diritti italiani sono ad appannaggio di Sky, diversi sono i telefilm di punta presentati. Fra i tanti “New Girl”, “How I Met Your Mother”, “Pretty Little Liars”, “Lie To Me”, “House”, “Battlestar Galactica” e molti altri. Come già citato, ben in evidenza sono le produzioni autoctone, da “Narcos” a “Marco Polo”, da “Sense 8” a “Bloodline”, senza dimenticare “Orange Is The New Black“. E, a queste, si aggiungono alcuni film sia italiani che stranieri, molteplici documentari e, fatto non da poco, alcune delle maggiori miniserie di BBC, note in tutto il mondo per la splendida cura nella loro realizzazione.
Di fronte a questo panorama, come giudicare se il catalogo sia ricco oppure, in alternativa, scarno? Dipende, naturalmente, dal metro di misura che si intende adottare, nonché da eventuali pregiudizi sulla piattaforma, di cui si discuterà più avanti. Se si assume un criterio quantitativo, ovvero basato solo sulla componente numerica, in questa prima fase Netflix perde il paragone con altre piattaforme: basti pensare all’estesa libreria resa disponibile del concorrente Infinity, una delle più generose proposte sul territorio italiano.
Se si considera invece la qualità, ma anche la differenziazione dell’offerta, Netflix non potrà che apparire sin da subito un luogo decisamente ricco e dinamico. Per la prima volta, ad esempio, l’utente tricolore può approfittare di alcune serie autoctone già culto all’estero, il tutto in modo legale: basti pensare proprio a “Narcos”, piccolo caso mediatico dell’ultima estate, ma anche “Sense 8” con i milioni di fan sparsi in tutto il globo. E che dire di “Daredevil”, “Bloodline”, del divertente “Grace and Frankie”, a cui si aggiunge “Beasts Of No Nation”, film sulla guerra civile in Africa mostrato all’edizione numero 72 del Festival del Cinema di Venezia, nonché all’International Film Festival di Toronto. Si tratta di produzioni che difficilmente avrebbero trovato un’altra via di distribuzione in Italia, considerato come del parterre Netflix solo “Orange Is The New Black” e “House Of Cards” siano in passato riuscite a trovare un biglietto per lo Stivale. Lo stesso per le miniserie BBC, del tutto ignorate dalle grandi emittenti italiane, eppure fenomeno di culto, con spettatori e critica unanimi, a livello planetario. Più complesso, forse, l’ambito dei lungometraggi, dove Netflix oggi propone una buona selezione, ma non ancora al massimo delle sue possibilità: la società pare stia finalizzando degli accordi di diffusione e, nelle prossime settimane, il catalogo dovrebbe arricchirsi ulteriormente.
Perché non trovo il mio telefilm?
Tra i dubbi maggiormente dibattuti sui social network, una domanda insistente: “perché non trovo il mio telefilm preferito?” E, ancora: “perché manca l’ultima stagione di questa serie TV?”. Queste risposte si inseriscono nel filone del pregiudizio citato poc’anzi. Per molti anni, agli occhi dell’utente italiano Netflix è apparso come una sorta di Eldorado, un luogo mitico e mitizzato di cui si sentiva parlare sui social o dall’amico trasferito all’estero. È passata quindi l’idea che ogni trasmissione mandata in onda negli USA, corrispondesse a uguale disponibilità su Netflix. Così, in realtà, non è in Italia né tantomeno negli Stati Uniti. La scelta di fornire in streaming un proprio contenuto spetta alle emittenti televisive che, di volta in volta, decidono se concedere o negare i diritti a operatori terzi. Netflix non fa eccezione: con alcune realtà ha stretto accordi, ed è per quello che si trovano “New Girl” o “How I Met Your Mother”, con altre invece tale disponibilità manca. Inoltre, proprio in relazione agli Stati Uniti a cui il consumatore italiano guarda spesso con occhi sognanti, va sottolineato come sempre più emittenti stiano optando per piattaforme proprie per la fruizione delle serie TV: si pensi, ad esempio, al lancio su Apple TV e altri device affini del nuovo framework digitale di HBO, giusto per citarne uno. Infine, Netflix non è un luogo di fruizione on demand dell’episodio in concomitanza con la sua messa in onda, così come ad esempio avviene comodamente su Sky Online, bensì una piattaforma pensata più per i binge-watcher: le stagioni vengono rilasciate quando vi è disponibilità di tutti gli episodi, affinché possano essere visti consecutivamente.
In definitiva, il catalogo Netflix è ricco o parco di proposte? Non sembra essere al momento eccessivamente esteso sul fronte numerico, ma è di certo uno dei più originali e variegati. La piattaforma ha un merito principale: aprire le porte a un universo, piccolo o largo che sia, di produzioni che per l’utente tricolore sono state a lungo inibite, almeno sui canali ufficiali. E questo, senza troppe discussioni, ne testimonia la ricchezza.