Le prime valutazioni in merito all’adozione di Android Pay come sistema dedicato ai pagamenti in mobilità, a circa sei settimane dal lancio negli Stati Uniti, sembrano essere positive. Ne ha parlato Google, attraverso la voce di Sridhar Ramaswamy (SVP della divisione Ads and Commerce), in occasione della conferenza Money20/20 andata in scena a Las Vegas nella giornata di ieri.
Le informazioni più interessanti tra quelle rivelate riguardano il fatto che al momento sarebbero milioni (il numero esatto non è stato svelato) gli utenti ad aver collegato le proprie carte di credito al servizio. Ancor più importante, oltre il 60% di questi non avrebbe mai provato in passato Google Wallet, a testimonianza di come la nuova piattaforma sia percepita come innovativa e in grado di attirare nuova utenza. La diffusione verrà spinta ulteriormente nel prossimo periodo attraverso la messa in campo di alcune iniziative come i programmi di fidelizzazione, del tutto simili a quelli praticati da negozi e catene di supermercati in tutto il mondo.
Il primo partner scelto è Coke: quando un utente compra una bibita da un distributore automatico utilizzando il proprio telefono (sfruttando le potenzialità del modulo NFC integrato), ottiene dei punti fedeltà per gli acquisti futuri. In questo modo, il diretto interessato può beneficiare di un risparmio economico e il commerciante (in questo caso Coca-Cola) ottiene dati preziosi per analizzare i comportamenti e le abitudini degli acquirenti.
Negli USA, Google sta siglando collaborazioni anche con gli operatori Verizon, AT&T e T-Mobile, per far sì che il personale istruisca le persone a prendere in considerazione Android Pay come sistema per la gestione dei pagamenti in mobilità. Lo stesso accade anche con American Express, MasterCard e Visa, puntando a diffondere la consapevolezza che si tratta di una piattaforma sicura e affidabile.