Call4Brain: Milano, 20 novembre, Aula De Donato del Politecnico. Un appuntamento non solo consigliato, ma un appuntamento da non mancare per quanti vogliono vivere la scienza, la medicina e l’innovazione esattamente al loro punto di intersezione. Call4Brain è una occasione speciale per molti motivi ed è un evento a porte chiuse: chiunque fosse interessato deve immediatamente portare avanti la propria procedura di iscrizione poiché i posti sono limitati e la selezione stessa dei partecipanti fa parte del mix che darà valore al progetto.
Ci sono eventi che hanno una importanza ed un peso specifico particolari. Speaker, temi, contesti sono tutti ingredienti fondamentali, ma il modo in cui il tutto viene messo in commistione in cerca di contaminazioni incrociate rappresenta il vero valore aggiunto di quel che l’associazione Fightthestroke.org intende andare a realizzare.
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Call4Brain
Call for Brain 2015 è il primo weekend sulle sfide della medicina, delle scienze e dell’innovazione tecnologica, in cui è possibile vedere in anteprima esclusiva i talk del TEDMED americano, e mettere a confronto le opinioni di medici, pazienti e innovatori.
Call4Brain altro non è, quindi, se non la declinazione italiana del TEDMED americano. Fightthestroke ne ha sposato il format portandolo in Italia per la seconda volta dopo una prima edizione da record: 400 persone tra medici, scienziati, studenti e persone semplicemente interessate al tema. Un tema che, giorno dopo giorno, si fa sempre più importante. Al centro del dibattito vi sarà infatti la salute. Ma in discussione v’è il concetto stesso di salute: se la cultura dei secoli passati identificava la scienza come una sorta di elemento fattuale e l’innovazione come l’elemento di rottura che porta ad instaurare circoli virtuosi, oggi le due aree si avvicinano fino a sfiorarsi e sovrapporsi, in certi contesti fino a identificarsi. Scienza e innovazione vanno a braccetto all’insegna della nuova velocità acquisita, del rapido scambio di informazioni e delle molte opportunità insorte con l’imporsi del concetto di rete nella ricerca.
Di qui l’esigenza di nuove occasioni di incontro per veicolare queste energie, incanalarle nella giusta direzione per sprigionare valore nuovo: Call4Brain è uno di questi gangli, hub di conoscenza e di talenti che cercano di unire assieme molti elementi per portare a idee ed opportunità nuove. Un acceleratore, per molti versi, che crea occasioni di incontro poiché intravede proprio nell’incontro una ricchezza potenziale. Una vocazione esplicita fin dal nome dell’evento, del resto: una “chiamata”, una ambizione aggregativa finalizzata e calibrata, per ricreare le condizioni ideali entro cui coltivare scienza, innovazione e ricerca.
Fighthestroke ha deciso di portare ancora una volta in Italia l’evento TEDMED perchè la salute è un affare di tutti. La nostra sfida è dunque riunire un pubblico eterogeneo che comprenda medici, scienziati, pazienti, innovatori, makers, sviluppatori con l’obiettivo di condividere alcune delle grandi sfide di scienza e innovazione e di ispirare tutti a lavorare per un mondo “più sano”.
Così Francesca Fedeli e Roberto D’Angelo, fondatori di Fightthestroke.org, aprono il sipario sull’evento: «Crediamo molto in valori quali condivisione, contaminazione e ispirazione che sono alla base di TEDMED e che hanno guidato il lavoro di Fightthestroke fin dall’inizio: è stata proprio l’esperienza del 2014 che ci ha portato a sviluppare la piattaforma di riabilitazione “Mirrorable”, progetto sostenuto anche dalla fellowship del network di imprenditori sociali Ashoka».
Una intuizione che nasce dalle esperienze sui “neuroni specchio” e che sfocia in Call4Brain, trovando il supporto di grandi gruppi quali Cisco, Fondazione Cariplo, Fondazione Vodafone Italia, Samsung e altri ancora. Il tutto all’interno di un evento che vedrà anche la realizzazione di workshop legati all’importanza dello sport, al manifesto della “buona sanità” ed alle opportunità aperte dalla designability per piccoli pazienti.
Creata dal fondatore di TED, Richard Saul Wurman, TEDMED crede che solo con la creazione di un dialogo inclusivo tra persone di diverse culture, saremo in grado di prevedere la “big picture” di salute e medicina, cominciando così ad ispirare un pensiero dirompente in grado di plasmare il benessere futuro del nostro pianeta.