Dopo aver dissezionato il Nexus 5X, premiando con un punteggio elevato la facilità con cui è possibile accedere ai componenti interni, iFixit ha voluto verificare la riparabilità del Nexus 6P, prodotto da Huawei. Purtroppo, il giudizio è molto negativo, a causa del telaio unibody in alluminio e della presenza di una quantità piuttosto esagerata di colla. Questo è un “difetto” presente in molti smartphone di fascia alta. Del resto, chi ha il coraggio di smontare un prodotto da 700 euro, rischiando danni irreparabili?
Per aprire il phablet bisogna innanzitutto trovare le viti. Le prime quattro sono nascoste dal piccolo pannello in plastica presente nella parte inferiore della cover. Le altre sono sotto la copertura in vetro della fotocamera posteriore. L’operazione è piuttosto delicata, in quanto si rischia di romperla, a causa della colla utilizzata. Anche la batteria da 3.450 mAh è incollata al telaio, ma può essere rimossa abbastanza facilmente con gli strumenti giusti. Semplice anche la rimozione della porta USB Type-C, montata su una daughterboard.
Sebbene il profilo esterno del Nexus Imprint sia circolare, iFixit ha scoperto che il lettore di impronte digitali è quadrato. Si tratta, in pratica, dello stesso sensore utilizzato negli altri smartphone di Huawei. Dopo aver rimosso le schermature EMI, si accede ai chip saldati sui due alti della scheda madre: Qualcomm Snapdragon 810, 3 GB di RAM LPDDR4 (Micron), 32 GB di memoria flash eMMC 5.0 (Samsung) e altri componenti realizzati da Qualcomm, ST Microelectronics e Broadcom.
Al termine del teardown, iFixit ha assegnato al Nexus 6P un punteggio di 2/10. Il telaio unibody garantisce una solidità maggiore, ma è praticamente impossibile smontare lo smartphone senza fare danni.