La vicenda che vede Polaroid puntare il dito contro GoPro ricorda quella che negli anni scorsi ha visto Apple e Samsung coinvolte in una lunga battaglia legale. C&A Marketing, società che nel 2009 ha acquisito i diritti per lo sfruttamento del brand Polaroid, accusa il concorrente di aver violato un proprio brevetto relativo al design del dispositivo Cube, in particolare con il lancio della action camera HERO4 Session. Le richieste sono: ritiro del prodotto dal mercato e risarcimento economico in base ai profitti generati.
Nonostante le dimensioni della GoPro siano maggiori, effettivamente dal punto di vista estetico i due prodotti sono piuttosto simili: entrambi si presentano come cubi caratterizzati da un profilo arrotondato in prossimità degli spigoli. Nel dettaglio, la proprietà intellettuale a cui fa riferimento C&A è stata depositata e registrata ufficialmente presso USPTO nel maggio di quest’anno. All’interno della documentazione si fa riferimento a “The ornamental design for a cubic action camera, as shown and described" (tradotto “Il design ornamentale per una action camera cubica, come mostrato e descritto"). Una breve porzione di testo, che il giudice ora dovrà prendere in esame al fine di accogliere o respingere l’accusa.
È l’ennesimo grattacapo per la GoPro HERO4 Session, lanciata come uno dei dispositivi di punta del catalogo 2015, ma incapace fino ad oggi di ricevere l’accoglienza sperata. L’azienda ne ha preso atto, mettendo in campo iniziative come un significativo taglio di prezzo (da 400 dollari a 300 dollari negli USA) nel tentativo di spingerne la distribuzione.
Un eventuale condanna potrebbe costituire un problema anche per altri produttori che si ispirano ad una forma cubica per il design dei propri device. Tra questi anche Canon, che entro fine anno lancerà sul mercato il modello ME-20F-SH, una videocamera da 30.000 dollari destinata all’utenza professionale, con sensibilità ISO fino a 4.000.000 per catturare immagini con una buona qualità anche nelle condizioni di luce più avverse.