Che la tecnologia legata alle stampanti 3D sia in grado di offrire enormi opportunità alle aziende impegnate nell’ambito automotive è noto ormai da tempo: è sufficiente pensare all’impiego di Ford durante le fasi di progettazione e prototipazione delle vetture, finalizzato a risparmiare un quantitativo non indifferente di tempo e denaro. C’è chi si è spinto oltre, come Divergent Microfactories, società statunitense che ha realizzato una supercar costituita interamente (o quasi) di componenti stampate. Ecco il progetto Blade.
Le prestazioni sono quelle di un veicolo da pista: da 0 a 100 Km/h in poco più di due secondi. La vettura non è però destinata alle competizioni, ma serve esclusivamente a dimostrare come le potenzialità legate alle stampanti 3D possano spalancare le porte ad una vera e propria innovazione nel mondo delle quattro ruote, soprattutto per quanto riguarda la velocizzazione del processo produttivo, che in questo modo non richiede l’allestimento di impianti costosi e complessi da realizzare. Il peso totale si aggira intorno ai 630 Kg e la carrozzeria è costituita da parti in alluminio tenute insieme da connettori in fibra di carbonio, un mix che assicura un’adeguata leggerezza e al tempo stesso la necessaria resistenza alle sollecitazioni meccaniche. Di seguito un filmato che ne mostra il telaio nel dettaglio.
Il motore nascosto sotto il cofano è prodotto da Mitsubishi. Per capire di che supercar si sta parlando, se si prende in considerazione il rapporto tra la potenza erogata e il peso della vettura, Blade esce a testa alta dal confronto con una McLaren da Formula 1. Il veicolo non è ovviamente destinata al mercato, almeno non in questa versione. Come già detto, si tratta al momento di un concept, il cui obiettivo principale è quello di stimolare gli automaker a valutare i vantaggi derivanti dall’impiego di tecnologie come quelle legate alla stampa 3D nel processo produttivo.