Apple Watch potrebbe risultare uno dei regali più gettonati per il prossimo Natale, almeno stando alle rilevazioni rese note ieri da IBM Watson Trend. Nel frattempo, però, la società di Cupertino sarebbe già al lavoro sulla seconda versione dell’orologio intelligente, attesa per il prossimo autunno. E, secondo quanto riportato da fonti anonime nei distretti produttivi cinesi, il gruppo californiano sarebbe alla ricerca di un nuovo partner. Aria di rivoluzione sul fronte delle forniture?
Al momento, Apple si affida a Quanta Computer per la produzione di Apple Watch, un device che si caratterizza per il circuito miniaturizzato S1, un vero e proprio computer racchiuso in un piccolissimo spazio. Secondo quanto riportato da Cult Of Mac, sulla base di indiscrezioni dai distretti produttivi cinesi, l’azienda starebbe però vagliando la possibilità di coinvolgere anche Inventec, Wistron e Foxconn, forse per aumentare la produzione e ridurre i tempi d’attesa al lancio. Tutte queste società, inoltre, hanno già collaborato con Cupertino in passato.
Al momento, non è dato sapere se queste società affiancheranno Quanta o la sostituiranno, anche se la prima ipotesi appare come la più probabile. Di recente, infatti, indiscrezioni provenienti dal gruppo asiatico avrebbero confermato come i lavori per Apple Watch 2 siano già cominciati, con un possibile lancio nel Q3 del 2016, rispetto all’iniziale Q2 ipotizzato qualche settimana fa.
Sulle qualità del dispositivo, tuttavia, non sono ancora emersi dati sostanziali. Secondo rumor tutt’altro che confermati, Apple Watch 2 dovrebbe rimanere simile al predecessore a livello di dimensioni, ma vedrà forse l’inclusione di una batteria più capiente e, fatto questo abbastanza remoto, anche di una fotocamera. La grande novità, tuttavia, potrebbe essere la piena indipendenza da iPhone per poter funzionare correttamente. Nel frattempo, ancora si attendono i dati ufficiali di vendita dei modelli oggi disponibili: sebbene Apple non abbia ancora rivelato alcuna cifra, gli analisti sembrano essere concordi su circa 10 milioni di esemplari nell’arco dell’intero 2015.