L’80% delle persone con età compresa fra 18 e 25 anni trova più semplice esprimersi mediante l’impiego delle emoji e oltre la metà dichiara di utilizzarle regolarmente nelle conversazioni riguardanti il sesso. L’84% ritiene di sentirsi a proprio agio interagendo con questo tipo di immagini piuttosto che a parole, quando si tratta di discussioni inerenti la sfera sessuale. Ancora più importante, oltre un terzo degli intervistati in una ricerca condotta da Durex (sempre con età fra 18 e 25 anni) non si preoccupa dei possibili rischi derivanti dal sesso non protetto e pensa che l’HIV non costituisca un pericolo per se stessi o per i propri amici.
Una premessa necessaria per comprendere le ragioni che hanno spinto l’azienda a lanciare un’iniziativa che strizza l’occhio al mezzo di comunicazione preferito da parte dei più giovani: le chat. Il gruppo lancia l’hashtag #CondomEmoji, a pochi giorni di distanza dalla giornata che celebrerà a livello mondiale la lotta all’AIDS, il prossimo 1 dicembre. Nell’occasione Durex proporrà all’Unicode Consortium di rendere standard una nuova emoji che raffigura un preservativo.
Il marketing director Karen Chisholm spiega in che modo l’introduzione della emoji costituisce il primo step di una campagna di sensibilizzazione e responsabilizzazione, sebbene ad una prima analisi possa sembrare un’operazione esclusivamente commerciale legata al brand.
Una emoji di questo tipo permetterà ai più giovani di superare l’imbarazzo che circonda le discussioni sul tema del sesso sicuro, incoraggiando la conversazione e incrementando la consapevolezza in merito all’importanza di usare i profilattici per proteggersi dalle malattie sessualmente trasmissibili, come HIV e AIDS.
Se si desidera che un messaggio possa risultare efficace, è innanzitutto necessario che venga trasmesso con modalità immediatamente comprensibili dal suo destinatario. L’iniziativa messa in campo da Durex punta in questa direzione e mira a stimolare una discussione su tutto ciò che riguarda il sesso protetto e sui metodi disponibili per evitare la diffusione di gravi patologie.