Per le strade della Capitale si aggirano degli operai vestiti di tutto punto che distribuiscono volantini a proposito di una fantomatica “linea U” che presto consentirà ai cittadini romani di muoversi secondo percorsi che sceglieranno loro stessi. Cosa ci fanno quegli operai a Roma? Non bastano quelli veri? Approssimandosi il Giubileo è forte il sospetto che si tratti del flash-mob di una campagna pubblicitaria di Uber, che dunque manterrebbe la promessa di portare un servizio nuovo a Roma nei mesi dell’evento mondiale. Perché proprio Uber? C’è più di un segnale che lo fa pensare.
Questa misteriosa campagna pubblicitaria, con operai, materiale cartaceo e pubblicità sulla free press, richiama l’esigenza di trasporto nella città e rimanda al sito Linea-U, una vera sorpresa anche nella sua ideazione: il sito infatti combina la mappa di Google con la possibilità di costruire un proprio percorso tra i vari punti della città, esattamente come fosse una metropolitana però su gomma (impossibile scavare). Ogni utente è invitato a scegliere i propri punti e così contribuire a un database crowdsourced di “fermate” della Linea U. Lo stile grafico è incredibilmente simile a quello già visto in alcuni report di Uber, in particolare UberPool, il servizio di ride sharing che connette più di un passeggero durante il tragitto. Inoltre, l’idea di fondo di questo progetto sembra essere la mobilità collaborativa, che è esattamente il tipo di innovazione al centro delle ambizioni della società californiana.
Cosa potrebbe essere e quali reazioni
Dunque Uber sbarca a Roma? Impossibile affermarlo, l’azienda ha la bocca cucita e a Roma non mancano le iniziative sul trasporto pubblico, anche politiche (si è pur sempre vicini a una campagna elettorale). Con questi pochi elementi è comunque immaginabile si tratti di una modalità di trasporto collaborativa, probabilmente su gomma, magari su Van (come aveva preannunciato Carlo Tursi, il manager di Uber Italia), basata sulla prenotazione di un viaggio su percorsi stabiliti, quelli statisticamente o algoritmicamente più adatti considerando il traffico della città in un periodo eccezionale come il Giubileo.
Sarà certamente questione di pochi giorni prima di scoprirlo, in ogni caso quando si tocca il trasporto e l’innovazione si è praticamente certi delle polemiche che sorgeranno. La politica aveva dato un segnale di congelamento su Uber – quindi indirettamente su tutto quanto si poteva immaginare di fare – ma la società potrebbe aver deciso di andare avanti comunque, oppure si tratta di qualcun altro con idee simili. D’altronde l’emergenza trasporti a Roma è fin troppo evidente e le ultime dichiarazioni dell’autorità sulla Concorrenza non lasciano adito a interpretazioni a proposito della necessità di aggiornare le attuali leggi.