Troppo forte il richiamo delle tecnologie legate all’ambito mobile per starne lontano: Andy Rubin tornerà alle sue origini. Uno dei co-fondatori del progetto Android, oggi la piattaforma maggiormente diffusa su smartphone a livello globale, sembra aver intenzione di tornare in pista con la creazione di un’azienda che si dedicherà alla produzione di dispositivi. Solo rumor, per il momento, ma sicuramente degni di nota considerando il nome coinvolto.
Rubin ha lasciato la guida del team al lavoro su Android nelle mani di Sundar Pichai nel 2013, per dedicarsi in un primo momento ad iniziative legate alla robotica, sempre all’interno di Google. L’anno successivo la decisione di abbandonare il gruppo di Mountain View, per concentrarsi completamente sull’incubatore Playground Fund, fino ad oggi capace di raccogliere oltre 300 milioni di dollari destinati al finanziamento di progetti hardware.
Considerando la sua esperienza in settori che spaziano dalla realtà aumentata all’intelligenza artificiale, un debutto nel mercato mobile in veste di produttore potrebbe condurre all’introduzione di importanti innovazioni tecnologiche. Quelle legate all’interazione con piattaforme dedicate alle smart home e alla Internet of Things, ad esempio, due territori ai quali l’ecosistema Android guarda con interesse ormai da diverso tempo, come dimostrano ad esempio il lancio del progetto Brillo e l’acquisizione di Nest da parte di Google all’inizio dello scorso anno.
Si tratta al momento esclusivamente di supposizioni e ipotesi. Rubin si è limitato a dichiarare il proprio interesse nel tornare ad operare in un ambito che in passato lo ha reso celebre, senza rilasciare alcun dettaglio aggiuntivo sulle iniziative in programma. Il suo percorso è dunque simile a quello di Hugo Barra, anch’egli uscito dal team di bigG al lavoro su Android nel 2013 e ora uno degli uomini chiave del produttore cinese Xiaomi.