Secondo quanto previsto dagli analisti, il business legato alla vendita di smartphone farà segnare alla fine del 2015 il secondo ribasso annuale consecutivo per Samsung. Da qui l’esigenza di trovare un nuovo settore su cui puntare per il futuro da parte della divisione Electronics, in modo da consolidare la propria posizione: la scelta è ricaduta sull’ambito automotive, come annunciato nella giornata di ieri in via ufficiale dal gruppo sudcoreano.
Il focus sarà sulle componenti da equipaggiare all’interno delle vetture, inizialmente con un’attenzione particolare per ciò che riguarda i sistemi di in-car entertainment, la navigazione satellitare e le tecnologie legate alla guida autonoma. Anche Samsung, dunque, potrebbe entrare a far parte della schiera sempre più ampia di realtà interessate a sviluppare hardware o software dedicati alle self-driving car.
La nuova divisione lavorerà in partnership con i team già esistenti, accelerando così la nascita di prodotti e soluzioni: potrebbero rivelarsi importanti le collaborazioni con Samsung SDI (specializzata nella produzione di batterie) e con Samsung Electro-Mechanics (componenti elettriche e meccaniche). Serviranno in ogni caso alcuni anni prima che il progetto possa restituire i frutti degli investimenti: nel settore automotive, infatti, le componenti richiedono fasi di test più lunghe e approfondite prima di giungere sul mercato, a differenza di quanto accade nell’universo mobile, poiché trattandosi di elementi da integrare sulle vetture devono garantire la piena agli standard imposti per ciò che riguarda sicurezza e affidabilità.
Un’attenzione sempre maggiore riposta dai colossi hi-tech nei confronti di tutto ciò che riguarda il mondo delle quattro ruote è testimoniata da altri progetti messi in campo, ad esempio, da Google, Apple e Microsoft. Un business da 500 miliardi di dollari ogni anno, secondo Thomson Reuters IP & Sciences. Samsung si aggiunge al gruppo, dimostrando una volta di più quanto le tecnologie legate al Web e all’ecosistema mobile siano ormai pronte per l’integrazione all’interno dell’abitacolo, per dar vita ad un modello di mobilità sostenibile e innovativa, a beneficio sia del singolo utente che della collettività.